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WALL STREET: I LISTINI CHIUDONO IN LIEVE RIBASSO

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Dopo due sedute consecutive di rialzi, gli indici americani hanno chiuso la giornata in lieve calo. A condizionare i mercati le prese di profitto da parte degli operatori e le incertezze su tassi d’interesse e Medio Oriente. Il Dow Jones ha perso lo 0.34% a 10455 e il Nasdaq lo 0.27% a 2015. In rosso anche l’S&P che ha ceduto lo 0.30% a 1141.

L’assenza di catalizzatori positivi continua a tenere gli indici azionari in trading range. I trader sono riluttanti ad assumere nuove posizioni in vista delle imminenti decisioni della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Ricordiamo che la banca centrale americana si riunira’ il 30 giugno per decidere se e di quanto aumentare i tassi d’interesse. Il mercato da’ per scontato un incremento del costo del denaro di 25 punti base mentre interventi piu’ aggressivi sono ritenuti poco probabili.

Sempre il 30 giugno e’ previsto il passaggio dei poteri sull’Iraq a un governo ad interim. La situazione in Medio Oriente si fa sempre piu’ tesa. Quest’oggi diverse citta’ irachene sono state prese d’assalto dai ribelli, che hanno organizzato una serie di attacchi simultanei. Violenze anche in Turchia: a pochi giorni dalla riunione della Nato, sono state fatto esplodere due bombe, ad Istanbul e ad Ankara.

Sul fronte degli indicatori economici, la mattinata e’ stata ricca di appuntamenti. Nel mese di maggio gli ordini di beni durevoli (i prodotti che durano almeno tre anni) hanno sorpreso registrando un calo dell’1.6% contro il +1.5% atteso dagli analisti.

Notizie poco incoraggianti anche dal mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 19 giugno sono salite di 13.000 unita’ a 349.000. Il consensus era per un valore di 340.000.

Molto positivo, invece, il dato sulla vendita di nuove case. Nel mese di maggio l’indicatore, che si riferisce alla vendita di unita’ abitative unifamiliari di nuova costruzione, ha registrato un aumento del 14.8% a 1.369 milioni di unita’. Si tratta dell’incremento piu’ significativo dall’aprile 1993. Gli economisti si aspettavano un valore di 1.137 milioni di unita’.

Passando al comparto societario, buone notizie dall’hi-tech, con le note positive di alcune banche d’affari sui colossi Microsoft ed Ericsson. Nell’after hour pubblichera’ gli utili la societa’ di articoli sportivi Nike.

Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li hanno registrati Walt Disney, Caterpillar, Alcoa e Microsoft. Sotto pressione Intel, Honeywell, General Motors, IBM e 3M. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro si e’ indebolito sull’euro. Nel tardo pomeriggio il cambio tra le due valute e’ a $1.1273. Pesano sul biglietto verde le notizie sull’escalation delle violenze in Medio Oriente e il ribasso inaspettato degli ordini di beni durevoli. Chiusura record per l’oro che si e’ spinto ai massimi di due mesi a $402.10 all’oncia.

In progresso il petrolio, spinto dai timori che lo sciopero dei lavoratori del settore petrolifero in Norvegia possa ridurre le scorte disponibili. Ricordiamo che il paese scandinavo e’ il terzo produttore di greggio a livello mondiale. Il future con scadenza agosto ha chiuso a $37.93 al barile (+36 centesimi).

In rialzo i titoli di Stato. La delusione sui dati economici hanno ridotto le preoccupazioni di un aumento dei tassi e, quindi, favoriti gli investimenti sul reddito fisso. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.65% contro il 4.700% della chiusura di mercoledi’.