A mezz’ora dall’apertura delle borse a New York, i future continuano la corsa verso l’alto.
Il contratto sull’indice Dow Jones accentua i guadagni, mentre quello sul Nasdaq rimane fermo a +42 punti, la soglia in cui vengono limitati gli scambi sul contratto in modo da prevenire l’eccesso di rialzo.
L’ottimismo che ieri ha dominato i mercati americani, portandoli a registrare rialzi d’eccezione, sembra oggi non essersene andato.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P 500 e’ in salita di 14,30 punti (+1,22%).
Il contratto sull’indice Nasdaq e’ in crescita di 42 punti (+2,61%).
Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in ascesa di 113 punti (+0,98%).
Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni, fa registrare prezzi a $991,9 e rendimenti al 5,11%.
Gli investitori sembrano aver digerito senza forti contraccolpi gli utili di Motorola (MOT – Nyse) che, per la prima volta in 15 anni, e’ incorsa in perdite trimestrali.
Il colosso americano ha infatti chiuso i primi tre mesi del 2001 con una perdita di 9 centesimi per azione, al di sotto delle attese dei principali analisti di Wall Street.
I mercati sembrano adesso attendere con ansia i risultati di bilancio di Yahoo! (YHOO – Nasdaq), previsti per questa sera dopo la chiusura delle borse.
Minima la reazione degli indici anche dopo il ‘profit warning’ lanciato da EMC Corporation (EMC – Nyse). Questa mattina, la societa’ di memorie e sistemi per l’archiviazione dati ha annunciato infatti di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi di bilancio per il primo trimestre.
Numerosi questa mattina gli ordini di acquisto sul settore dei semiconduttori dopo che Salomon Smith Barney ha consigliato alla propria clientela un “Buy” per tutto il comparto sostenendo che la gia’ difficile situazione per i produttori di chip non possa peggiorare ulteriormente.
A mettere in guardia gli investitori e’ pero’ Stephen Slifer di Lehman Brothers che consiglia di mantenere la calma, visto che le indicazioni che provengono dal mercato dei titoli di stato e delle obbligazioni, sembrano non confermare una ripresa immediata delle borse americane.