Tom Galvin e’ il capo degli analisti di Donaldson Lufkin & Jenrette, una delle buone banche d’affari di New York. Negli ultimi tre anni ha previsto con grande accuratezza l’andamento del mercato azionario Usa.
E’ stato a favore del ”Toro”, ma non acriticamente. Infatti nell’ottobre 1999 aveva annunciato ai clienti della banca che c’erano le condizioni per un pericoloso crollo nella prima meta’ del 2000. Il che e’ avvenuto puntualmente a meta’ aprile.
Subito dopo pero’ Galvin ha cominciato a ricomprare titoli, soprattutto tecnologici. Mossa giusta: l’indice Nasdaq, che era sceso nel momento di maggior ribasso a quota 3.200, e’ salito la scorsa settimana sopra quota 4.000.
E adesso, alla luce del momento difficile (ne’ su ne’ giu’) del mercato azionario americano, cosa prevede il ”guru” della DLJ?
Galvin e’ ancora fermamente rialzista.
L’analista della Donaldson Lufkin & Jenrette ritiene che la borsa Usa stia ripetendo il ciclo del 1994-95, che vide lo S&P 500 salire di circa il 19% sei mesi dopo l’ultimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve nel febbraio 1995. E a distanza di dodici mesi dall’ultima stretta monetaria della banca centrale Usa, lo S&P 500 sali’ quell’anno del 25%.
Questa volta, secondo Tom Galvin, le cose potrebbero andare addirittura meglio.
La previsione: un rialzo del 10-15% dell’indice Standard & Poor’s 500 entro la fine dell’anno; nello stesso periodo l’indice Nasdaq Composite dovrebbe crescere del 25%.