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Wall Street: guadagni a tre cifre per il Dow, continua l’effetto Fed

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L’effetto Fed continua a impattare positivamente sui listini americani: il Dow registra guadagni a tre cifre mentre corrono le materie prime (massimi di 20 anni per l’argento) e il dollaro si deprezza (il relativo indice si trova sui minimi di 11 mesi). A livello settoriale le risorse di base segnano +3.46%, seguite da titoli energetici (+2.83%), banche (+2.30%), industriali (+1.99%), tecnologici (+1.5%), utilities (+1.16%), tlc (+0.94%) ed health care (+0.63%).

Le borse europee, nel frattempo, hanno terminato la seduta sui massimi di sei mesi, nel giorno in cui la Banca centrale europea ha lasciato i tassi di interesse all’1% e la Bank of England allo 0.5%. In quest’ultimo caso lasciato in stand-by il piano di allentamento monetario. Sembra ci siano pero’ alcuni membri del braccio di politica monetaria che gia’ da questa riunione avrebbero voluto un espansione da 50 miliardi di sterline ($81 miliardi) del programma attuale da 200 miliardi di sterline. Le minute del prossimo 17 novembre relative alla riunione odierna riveleranno qualcosa a questo proposito.

Tornando alla Fed, il mercato continua a brindare al secondo piano di quantitative easing da $600 miliardi, annunciato ieri. La conseguenza e’ il deprezzamento del biglietto verde e il ritorno in auge di altre valute minoi come il dollaro australiano: nuovo massimo a 28 anni nuovamente sopra la parita’ contro il dollaro Usa. Massimi da nove mesi, invece, contro l’euro. Il tutto accade ancora in scia alla decisione della Reserve Bank of Australia che questa settimana ha alzato a sorpresa i tassi di 25 punti base al 4,75%.

Sul fronte macro, il dato sui sussidi di disoccupazione e’ in rialzo deludendo le stime. Migliore delle attese invece la produttivita’ nel terzo trimestre (il dato e’ preliminare).

I volumi sono superiori alla media (sul NYSE 515 milioni passate di mano contro la media di 400 milioni; sul NASDAQ 1.09 miliardi contro 911 milioni), con i titoli in positivo che superano numericamente quelli in negativo (sul NYSE il rapporto e’ rispettivamente 2426 a 494, e a 1897/674 sul NASDAQ), con le azioni che hanno toccato nuovi massimi che sovrastano quelle che hanno raggiunto nuovi minimi (sul NYSE il rapporto e’ 507 a 6, sul NASDAQ 311 a 24).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in progresso delL’1.66% a quota $86.10 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +3.07% a $1378.70 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro si e’ portato in area $1.4219. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 2.48%, per la prima volta sotto il 2.50% dal 25 ottobre. Minimi record per i rendimenti dei titoli di stato con scadenze a 2, 3, 5 (si trova al 1.032%) e 7 (al 1.6869%) anni. Il trentennale vede lo yield al 4.039%.