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WALL STREET: GLI INDICI CONSOLIDANO I GUADAGNI

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A meta’ seduta i listini americani sono in rialzo spinti dalle ottime notizie sulla fiducia dei consumatori e dal calo del prezzo del petrolio. Il Dow Jones guadagna lo 0.50% a $10409 e il Nasdaq lo 0.71% a 2034. Positivo anche l’S&P 500, in progresso dello 0.36% a 1137.

Hanno contribuito a diffondere il buonumore in mattinata le cifre provenienti dal fronte economico. Nel mese di giugno l’indice che misura la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti e’ balzato a 101.9 punti, superando nettamente le previsioni di mercato a 95 punti. Gli analisti commentano che finalmente l’ottimismo sul mercato del lavoro sta superando le preoccupazioni su Iraq e prezzi del petrolio.

Prosegue nel frattempo la riunione della Banca Centrale Usa sulla politica monetaria. La decisione di un aumento del costo del denaro verra’ ufficilamente comunicata mercoledi’, alle 20:15 ora italiana. Ricordiamo che il mercato da’ per scontato un incremento di 25 punti base. Grande attenzione verra’ tuttavia prestata alle parole e al tono del domumento che accompagnera’ la comunicazione. In particolare, gli operatori vogliono vedere se la parola “measured” (misurato), termine che la Fed ha usato in precedenza per definire eventuali interventi restrittivi, verra’ rimossa.

Sul fronte societario, occhi puntati sul settore bancario. Il colosso bancario Washington Mutual ha tagliato le previsioni sui risultati del 2004, citando l’aumento dei tassi d’interesse a lungo termine. Sono inoltre riemersi i rumors di una possibile acquisizione di New York Community Bancorp da parte di Citigroup. Per quanto riguarda l’hi-tech, Smith Barney invita alla cautela sul gruppo informatico Apple Computer.

Tra le blue chip del Dow Jones i migliori guadagni li registrano Pfizer, Altria, SBS Communication, Johnson & Johnson e Merk & Co. Sotto pressione IBM, Home Depot, Alcoa e Wal-Mart. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro guadagna terreno sull’euro con il cambio tra le due valute a $1.2121. La forza del biglietto verde penalizza l’oro, che scivola sotto la soglia psicologica dei $400. Al momento il metallo prezioso perde ben $8.10 a $392.50 all’oncia.

Sostanzialmente stabile il prezzo del petrolio, ai minimi di due mesi, sull’onda dell’ottimismo per la situazione in Iraq, della fine dello sciopero in Norvegia e l’annuncio dell’imminente incremento della produzione da parte dell’Opec nella misura di 2 milioni di barili al giorno.

In lieve aumento i titoli di Stato, con il rendimento sul Treasury a 10 anni al 4.71%.