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WALL STREET: GLI INDICI CHIUDONO QUASI INVARIATI

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Archiviate le buone notizie di martedi’ dal fronte economico, il mercato oggi ha trovato solo pochi spunti per tentare una prosecuzione del rally avviato ieri.

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.15% a 10145, l’S&P500 lo 0.13% a 1076 e il Nasdaq, l’unico in rosso, ha ceduto lo 0,15% a 1921.

In assenza di dati macroeconomici, l’attenzione del mercato si e’ concentrata sui bilanci societari, con gli operatori attenti a osservare i primi segnali sull’andamento della nuova stagione degli utili.

Molto positive sono state le trimestrali delle banche d’affari Bear Stearns e Lehman Brothers, che hanno battuto con un ampio margine le stime degli analisti. Il broker online E-Trade ha inoltre alzato le previsioni sugli utili del 2003 e 2004.

Risultati contrastanti, invece, dal settore retail: alla notevole crescita degli utili (+46%) di Best Buy ha fatto da contro altare la perdita riportata da Circuit Cicy, che ha chiuso il terzo trimestrale fiscale in perdita di 12 centesimi per azione (gli analisti prevedevano una -7 centesimi).

Nel frattempo procede sostenuta la stagione degli IPO. Oggi ben quattro societa’ hanno prezzato le azioni per il collocamento in borsa. Tra le nuove debuttanti a Wall Street, spiccano le aziende Orbitz, terza società Usa di viaggi online, e China Life, primo gruppo assicurativo cinese nel ramo vita. L’IPO di quest’ultima, del valore di $3 miliardi, e’ la piu’ grossa dall’estate del 2002.

Sugli altri mercati, da segnalare l’ulteriore scivolone del dollaro, che nel corso della seduta si e’ spinto ai nuovi minimi contro l’euro, a 1.2412. Sulla debolezza del biglietto ha pesato un rapporto, che cita fonti vicine alla BCE, in cui emerge l’intenzione della Banca Centrale Europea a non intervenire sui mercati valutari prima che il cambio euro/dollaro raggiunge quota 1.35.

Del cattivo andamento della moneta americana ha tratto giovamento la quotazione dell’oro. Il metallo prezioso oggi ha guadagnato $4.10 a $411.30 all’oncia (prezzo spot).

In progresso anche il prezzo del petrolio. Il future con scadenza gennaio e’ arrivato a guadagnare 71 centesimi a $33.60 al barile, raggiungendo i livelli precedenti la guerra in Iraq. Hanno chiuso in attivo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.189% dal 4.234% di martedi’.