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WALL STREET GIU’, CRESCONO I TIMORI SULL’ECONOMIA

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Al giro di boa gli indici americani continuano a viaggiare in territorio negativo. A soffrire maggiormente e’ il comparto tecnologico con il Nasdaq in calo -1.21% a 2603; il Dow Jones arretra dello 0.61% a 13257, l’S&P500 dello 0.61% a 1458. I timori di un rallentamento dell’economia e l’ennesimo allarme lanciato dall’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, su una probabile recessione Usa in uno scenario di stagflazione, spingono i sell sull’azionario. Gli operatori vedono cosi’ piu’ lontana l’ipotesi di una nuova correzione al ribasso del tasso sui Fed Fund a gennaio e i futures sui tassi indicano ora che le probabilita’ sono diminuite dal 100% all’80%.

Tra gli operatori c’e’ grande attesa per la prima delle quattro aste annunciate dalla Fed per l’iniezione di nuova liquidita’ nel sistema economico. L’operazione giornaliera interessera’ l’offerta di $20 miliardi, ma c’e’ forte scetticismo tra gli investitori sull’efficacia del piano.

Per gli analisti di JP Morgan si tratta senza dubbio di un programma apprezzabile, “ma probabilmente non sufficiente a consentire un rimbalzo degli asset maggiormente a rischio. E’ fondamentale che nei prossimi giorni venga fatta chiarezza sul comparto finanziario per evitare una recessione”. Domani la banca d’affari Goldman Sachs (GS) riportera’ i risultati trimestrali, mercoledi’ sara’ la volta di Morgan Stanley (MS), giovedi’ tocchera’ a Bear Stearns (BSC). Il rischio di assistere a nuove, ulteriori svalutazioni legate al “credit crunch” e’ ancora alto.

L’agenzia Moody’s ha annunciato un possibile taglio del rating sul credito di molte istituzioni colpite negli ultimi mesi dalla crisi del credito, la Banca d’affari Citigroup ha rivisto al ribasso il giudizio su una complessa lista di gruppi bancari.

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Un fattore di preoccupazione in giornata e’ rappresentato anche dalle deboli vendite retail registrate nell’arco del weekend. Complici anche le temperature polari che hanno colpito vaste aree degli Stati Uniti, i consumatori americani hanno speso meno dello scorso anno nell’ultimo fine settimana; anche gli acquisti online sono risultati in calo.

Il fatto ha portato gli operatori ad interrogarsi sulla crescita dell’economia ora che la crisi del credito sembra abbia iniziato a produrre effetti negativi anche sugli altri settori, diversi da quello finanziario. Bank of America ha rivisto al ribasso le stime sulle vendite al dettaglio, da +2% a +1.8%; le chance per un rally di fine anno sono sempre minori (con buon pace di Abby Cohen).

Il dato macro diffuso nel pre-borsa ha confermato il rallentamento della crescita economica. L’Empire State Index, che monitora l’andamento dell’attivita’ economica nell’area di New York, a dicembre e’ crollato a 10.3 punti dai 27.4 del mese precedente, a livelli inferiori delle attese segli analisti.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Building Products +10.4%, Motorcycle Manufacturing +3.7%, Homebuilding +2.7%, Agricultural Products +2.5%, e Leisure Products +2.0%. Tra i piu’ forti ribassi: Diversified Metals and Mining -3.9%, Oil and Gas Equipment -3.6%, Health Care Facilities -3.4%, Construction and Engineering -2.9%, e Home Entertainment Software -1.0%.

Alle 12.30 E.T. il volume di scambio e’ di 515 milioni di pezzi al NYSE e 771 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 986 a 2271 al Nyse e 897 a 1981 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 22 a 287 al NYSE e 39 a 242 al Nasdaq.

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