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Wall Street giu’ ma luglio termina in rialzo sulla speranza di nuovi stimoli

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New York – Seduta altamente incerta per l’azionario americano, che nonostante le cifre macro incoraggianti non riesce a prendere slancio. Colpa anche delle indiscrezioni giunte dalla Germania, che hanno raggelato le speranze di un intervento di Mario Draghi a sostegno dei titoli di stato di Spagna e Italia, mettendo pressione sull’euro e sugli asset piu’ rischiosi.

È sempre l’ottimismo sui sempre piu’ possibili nuovi interventi monetari da parte delle principali banche centrali a ravvivare il sentiment, che ha ripreso forza dopo le parole di Draghi pronunciate la scorsa settimana. Euro a $1,2303

In chiusura lo S&P500 cede -5,98 punti (-0,43%) a 1.379,32, il Nasdaq -6,32 punti (-0,21%) a 2.939,52 e il Dow Jones cede -64,33 punti (-0,49%) a 13.008,68.

Tra le blue chip si distingue in positivo Pfizer (+1,39%), mentre Home Depot (-2,01%) e’ schiacciata in fondo al paniera.

A livello settoriale hi-tech, industriali e tlc sono i piu’ richiesti, mentre i beni al consumo discrezionali perdono terreno. L’indice della volatilita’ del VIX – considerato misura attendibile della paura che aleggia sui mercati – e’ balzato sopra 18,5 punti.

Il rally basato puramente sulle anticipazioni in materia di politica monetaria, tuttavia, va a perdere forza in attesa di misure concrete e dopo che la Bundesbank ha precisato che l’unico ruolo della Banca Centrale Europea e’ quello di assicurarsi che venga mantenuta la stabilita’ dei prezzi.

Dopo le indiscrezioni diffuse dall’emittente Cnbc, che cita fonti interne all’istituto nazionale tedesco, l’euro e le principali Borse europee riducono anche loro l’avanzata.

In ambito macroeconomico, i dati pubblicati sinora sono da considerare nel complesso positivi: in maggio i prezzi delle case sono saliti per il secondo mese di fila in maggio, un segnale che il mercato immobiliare Usa e’ in ripresa. Su base mensile i prezzi sono aumentati del 2,2% rispetto ad aprile.
A fronte di maggio 2011 il risultato e’ ancora del -0,7% inferiore. Le attese per l’indice S&P/Case-Shiller erano per un calo di -1,4% in maggio rispetto allo stesso mese 2011, dopo il -1,9% in aprile.

La spesa al consumo degli americani e’ rimasta stabile in giugno, facendo peggio delle attese che erano per un +0,1%. Il reddito personale ha invece registrato una crescita superiore al previsto, +0,5% contro il +0,4% stimato dagli analisti.

Le altre cifre in arrivo dagli Stati Uniti potrebbero dare una motivazione in più alla Fed per agire con nuovi stimoli monetari a favore della ripresa.

La scorsa settimana il presidente della Bce, Mario Draghi, ha rimarcato come l’istituto di Francoforte farà tutto il possibile per preservare l’integrità e la stabilità della moneta unica, dopo che i rendimenti dei bond italiani e spagnoli sono cresciuti su valori preoccupanti, oltre il 6,5% e il 7,5% rispettivamente.

Il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, il Federal Open Market Committee, inizierà oggi la due giorni di meeting, mentre la Bce deciderà nella giornata di giovedì.

Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, su 58 economisti, l’88% crede che in questi giorni non verrà annunciato alcun QE3, mentre più probabile (secondo il 48%) che tale misura accomodante venga annunciata nel prossimo meeting del 12-13 settembre.

Investitori comunque sempre attenti anche alle notizie sul fronte societario. Tra i grandi nomi che in giornata annunceranno i risultati d’esercizio sul secondo trimestre 2012: Aetna, Electronic Arts, Goodyear, Pfizer e Valero Energy.

Eastman Chemical annuncia utili superiori alle attese degli analisti, con il minor costo delle forniture che soppesa a una minore domanda di prodotti in plastica. Anheuser-Busch InBev riporta utili inferiori alle attese a causa dei maggiori costi di marketing per l’introduzione di nuovi marchi negli Usa e maggiori costi di trasporto. Le stime sono ottimiste per la seconda metà del 2012.

In ambito valutario, l’euro in rialzo sul dollaro a $1,2303; dollaro/yen a $78,11. Euro/yen a JPY 96,10.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio a $88,06 al barile. Oro a $1.610,50 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,468%, in rialzo di 3 punti base.