(WSI) – Azionario Usa in stallo sui massimi, mentre in Europa il quadro tecnico rimane contrastato. L’incertezza del mercato trova conferma nella dinamica instabile della volatilità implicita. Dai minimi dell’anno il Vix balza verso la resistenza a 20 per poi ridiscendere velocemente sui minimi e nuovamente risalire. Ciò aumenta l’incertezza – e quindi il rischio di correzioni –, rendendo ancora meno attraente l’investimento sui livelli correnti di prezzo. Il “premio al rischio” appare infatti inadeguato, un motivo in più per essere prudenti. Qualora il Vix dovesse superare quota 20 (prezzo corrente: 17,22; minimo il 12.04.2010 a 15,23), le tensioni troverebbero conferma, anche se il rischio percepito diventerebbe davvero elevato solo al di sopra di 22,75 e quindi sopra la resistenza critica a quota 25 (ancora poco probabile).
Il Nasdaq Composite supera marginalmente la resistenza chiave a 2500. Anche se un segnale di perdita di spinta si avrebbe solamente sotto 2450 (con conferma sotto 2395), l’area 2500-2550 deve comunque considerarsi come un’occasione per ridurre l’esposizione sul mercato in ottica tattica. Nuovi acquisti saranno valutabili approfittando di periodi di debolezza che non dovrebbero mancare nei prossimi mesi. Un segnale ribassista per le prossime settimane si avrebbe tuttavia solo al di sotto del forte supporto in area 2325/45 (ancora poco probabile).
Il Dow Jones Industrial supera marginalmente i precedenti massimi a 11150 e si spinge verso 11250. Un segnale di perdita di spinta si avrebbe su discese sotto 11000. La tenuta di tale livello consentirebbe invece una prosecuzione del rialzo verso la prossima resistenza, individuabile a 11400: sopra tale livello (prematuro) sono possibili estensioni verso l’area chiave di resistenza 11750-12000, che dovrebbe comunque arrestare il rialzo per molti mesi a venire. Un primo valido supporto è individuabile in area 10700/800, sotto cui (prematuro) si proporrebbe il test del supporto in area 10400/500.
Nuovi massimi anche per l’indice S&P500, che si porta marginalmente sopra i precedenti top a 1215. Il superamento di 1215 (da confermare) proporrebbe come obiettivo 1255/65, con estensioni (premature) verso la resistenza chiave a 1315, che dovrebbe comunque arrestare il rialzo dell’indice per molti mesi a venire. Perdita di spinta sotto 1185 ma un segnale di debolezza si avrebbe solo sotto 1150/65, la cui rottura (ancora poco probabile) proporrebbe il test del supporto in area 1105/15.
Qualora il Vix dovesse superare le resistenze sopra indicate (primo campanello d’allarme sopra quota 20) sarebbe opportuno ridurre sensibilmente – e velocemente – l’esposizione sull’azionario. In caso contrario, si può anche lasciare correre, nella consapevolezza però che il mercato rimane sulla “coda” del bear market rally e che la “Fase 1” della ripresa – spinta dalla liquidità e focalizzata sul sistema finanziario, sugli attivi patrimoniali e sugli asset tossici – dovrà progressivamente lasciare il passo alla “Fase 2” – centrata invece sull’economia reale e sugli utili aziendali, con un occhio molto attento alle dinamiche occupazionali ed ai consumi.
La stagione dei dividendi aziendali contribuirà a rendere il quadro nervoso, con frequenti falsi segnali. Un motivo in più per ridurre l’operatività e approfittare di ulteriori salite per alleggerire l’esposizione azionaria in ottica tattica. Uno storno significativo (diciamo un 10-15% per dare un’idea) nei prossimi mesi sarebbe poi da accogliere come un’occasione per valutare nuovi acquisti in ottica strategica. La pazienza rimane d’obbligo.
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