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Wall Street giù. Per S&P peggior settimana del 2012

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New York – Wall Street ha chiuso in calo. Il Dow Jones ha perso l’1,05% e chiuso a quota 12849,59; il Nasdaq ha ceduto l’1,45% a 3011,33 punti. La borsa di New York ha passato l’intera giornata di contrattazioni al ribasso, scontando la delusione per l’indice della fiducia dei consumatori, i dati dalla Cina che alimentano di nuovo il timore su un rallentamento ulteriore della crescita economica globale e sulle conseguenze che i mercati globali potranno scontare. E, ovviamente, i forti cali che si abbattono sulle piazze europee, in particolare sulla Borsa di Milano.

L’indice preliminare relativo alla fiducia stilata dall’Università del Michigan è sceso a 75,7 punti, contro il dato finale di marzo, pari a 76,2 punti. Il dato è stato inferiore alle aspettative, che parlavano di un rialzo a 76,4 punti.
I mercati hanno ignorato l’altro dato diffuso prima dell’inizio delle contrattazioni, ovvero l’indice dei prezzi al consumo, che è salito dello 0,3%, in linea con le previsioni.

Pechino tra i temi del giorno, con la variazione del Pil cinese che, nel primo trimestre dell’anno, è stata pari a +8,1%: si tratta del ritmo di crescita più blando dalla metà del 2009 e inferiore al +8,4% atteso dagli analisti.

Wall Street si appresta a concludere la seconda settimana di ribassi, dopo che in questi giorni l’azionario globale era stato appesantito dalle ultime novità da Italia e Spagna, oltre che dalla mancanza di nuovi stimoli concreti da parte della Fed, almeno per il momento. Non basta dunque il forte balzo registrato ieri, la migliore performance da due settimane. Dagli inizi di aprile ad ora l’indice S&P500 ha perso -1,5%. E quella che si sta per concludere si conferma la peggiore settimana per l’indice dagli inizi del 2012: il calo è stato dell’1,6% negli ultimi cinque giorni di contrattazione.

“E’ un mercato molto fragile – commenta in una intervista a Bloomberg Mark Bronzo, gestore presso Guggenheim Investments, a Irvington, New York – Gli investitori sono preoccupati per la crescita economica globale e la Cina sta rallentando il passo. La congiuntura Usa ha fatto un po’ meglio, ma l’interrogativo rimane: è questa una ripresa sostenibile?”.

In calo JPMorgan, la prima grande banca Usa a riportare i risultati d’esercizio nel trimestre. Numeri oltre le attese degli analisti, con utili per azione pari a $1,31, rispetto a stime per $1,17. I profitti sono comunque calati su base annua, passando a $5,38 miliardi da $5,56 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il giro d’affari della banca ha segnato un aumento del 6% a $26,7 miliardi. Titolo -1,96%.

Resi noti anche i risultati di bilancio di Wells Fargo, che hanno messo in evidenza utili nel primo trimestre in crescita del 13%. La banca, che è di fatto il principale colosso dei mutui degli Stati Uniti, ha registrato profitti per $4,25 miliardi nel primo trimestre, rispetto ai 3,76 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Gli utili per azione sono saliti a 75 centesimi dai 67 centesimi del primo trimestre del 2011, al di sopra delle attese degli analisti. Il fatturato è aumentato del 6,4% a 21,64 miliardi: si tratta del risultato maggiore in nove trimestri, migliore delle stime. Anche le quotazioni di Wells Fargo sono in flessione, calando dell’1,78%.

Giù in generale i finanziari, con Bank of America -3,64%, Citigroup -2,65%, Morgan Stanley -3,29%.

Sotto i riflettori anche Google, che nella tarda serata di ieri, a chiusura dei mercati, ha reso noto di aver riportato utili superiori alle attese degli analisti, pari a $2,89 miliardi, $8,75 per azione, su un fatturato di $10,65 miliardi. Profitti netti in crescita +61%, vendite +24%. Il titolo oggi cede però il 3% circa.

Tra gli altri tecnologici, Apple -2,91%, Cisco Systems -1,30%, Hewlett-Packard -2,43%, Intel -1,30%. L’indice dei semiconduttori, il Philadelphia Semiconductor Index, cede più dell’1%.

In ambito valutario, l’euro scende sul dollaro dello 0,80% a $1,3078, sfondando così di nuovo al ribasso la soglia psicologica dei $1,31, calando contro lo yen dello 0,70% a JPY 105,86. Rapporto dollaro/yen in rialzo dello 0,16% a JPY 80,97.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio scendono dello 0,59%, a quota $103,04 al barile, mentre le quotazioni dell’oro calano dello 0,60% a $1.671 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in calo all’1,986%.