Dopo la buona prova prova dei listini di ieri, sui mercati americani oggi e’ prevalsa la cautela.
Il Dow Jones ha ceduto lo 0,83%, attestandosi a quota 9.507, e il Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0,80% a 1873 punti.
La seduta di oggi e’ stata condizionata dalle previsioni poco incoraggianti diffuse in mattinata da Nokia (NOK – Nyse). Il colosso dei telefonini ha rivisto al rialzo le stime sugli utili del terzo trimestre, ma ha confermato che le vendite saranno piatte o leggermente in calo rispetto a un anno fa.
Ha poi contribuito ad appesantire il clima il downgrade di Goldman Sachs sulla blue chip Home Depot (HD – Nyse) e sul comparto retail (RLX) in generale, che oggi e’ arretrato per la quinta giornata conscutiva.
Le vendite migliori delle attese realizzate ad agosto da McDonald’s (MCD – Nyse) hanno solo in parte allentato la pressione, con gli operatori orientati ad incassare i profitti in attesa di nuove indicazioni dal fronte economico e societario.
In netto rialzo, invece, i titoli delle societa’ aurifere, spinti dal notevole aumento del prezzo dell’oro. Al New York Mercantile Exchange i future sul metallo prezioso con scadenza dicembre oggi hanno chiuso con un guadagno di $6,60 a $382,80 all’oncia. Si tratta del livello di chiusura piu’ elevato degli ultimi sette anni.
Intanto, a due giorni dalla ricorrenza degli attentati dell’11 settembre, per l’azionario USA cominciano a farsi i bilanci dalla tragica data. Il Nasdaq non solo ha recuperato il passivo del 22% che mostrava un anno fa, ma segna addirittura una crescita del 9% dalla chiusura del 10 settembre 2001. Negativo, invece, anche se in netto recupero, il Dow Jones, che rispetto ai valori di due anni fa e’ in ribasso dell’1%.
Sul fronte macroeconomico, sono risultate inferiori alle attese le scorte di magazzino all’ingrosso di luglio, invariate contro il +0,1% stimato dal mercato. Da segnalare il forte aumento delle vendite all’ingrosso (+0,4%), che ha portato il rapporto scorte/vendite al minimo record di 1,21.
L’indice Bank of Tokyo-Mitsubishi/UBS sulle vendite al dettaglio e’ salito la scorsa settimana dello 0,5%.
Secondo Ian Shepherdson, chief U.S. economist di High Frequency Economics, nel terzo trimestre l’economia americana crescera’ a un tasso annualizzato di circa il 5%. La crescita dovrebbe scendere al 4% negli ultimi mesi dell’anno e proseguire su questo livello all’inizio del 2004. L’economista ritiene che la ripresa USA sia sostenibile, considerate la debolezza del dollaro e le politiche monetarie e fiscali accomodanti.
Tra giovedi’ e venerdi’ saranno diffusi, tra gli altri, i numeri su prezzi import/export, prezzi alla produzione e vendite al dettaglio di agosto, bilancia commerciale di luglio e fiducia Michigan di settembre (preliminare).
Al mercato valutario, sulla piazza di New York l’euro e’ stabile sopra quota 1,12 nei confronti del dollaro.
I titoli di Stato hanno chiuso la seduta in lieve rialzo. Il rendimento sul Treasury a 10 anni, benchmark della categoria, e’ sceso al 4,37% dal 4,38% di ieri. I rendimenti seguono un andamento inverso rispetto ai prezzi.
Ricordiamo, infine, che in settimana si completera’ il roll-over tra i contratti future sufli indici americani di settembre e quelli di dicembre. Attenzione quindi a movimenti che potrebbero essere slegati dalle reali prospettive del mercato.
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