Un selloff di mezza settimana si e’ trasformato venerdi’ a Wall Street in una seduta in forte ribasso, con vendite massicce amplificate da una serie infinita di cattive notizie dal settore tecnologico, che hanno indotto gli investitori istituzionali a rivedere profondamente le prospettive di crescita delle aziende Usa.
Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in ribasso di 191.24 punti, cioe’ -1.86%, a 10,087.51, il che ha portato il calo consecutivo di tre giorni a un totale di oltre 420 punti, cioe’ -4%. Lo S&P 500 e’ sceso 19.43 punti, cioe’ -1.67%, a 1142.62, mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno 38.56 punti, corrispondenti a -1.98%, a 1908.15. Anche il Nasdaq ha perso oltre il 4% nelle ultime tre sedute.
Il ribasso di venerdi’ passa alla cronaca borsistica come il peggiore per il Dow Jones in termini di punti persi una una sola sessione dal 24 marzo 2003. L’indice arretra ai minimi dal 2 novembre scorso. Per lo S&P 500 si tratta del piu’ marcato calo in una seduta (sempre in punti) dal 24 settembre 2003; il benchmark e’ scivolato i minimi dal 3 novembre 2004. Per il Nasdaq e’ il ribasso piu’ forte degli ultimi sei mesi. In una settimana il DJIA ha perso il 3.57%, lo S&P 500 il 3.26%, e il Nasdaq ha accusato un calo del 4.56%.
Che il ribasso si sia dispiegato in piena forza lo dimostra il volume di trading, estremamente pesante: 2.7 miliardi di titoli scambiati al New York Stock Exchange con i titoli in calo che hanno battuto quelli in rialzo per 3 a 1. Il volume sul Nasdaq e’ stato di 2.3 miliardi di azioni, con lo stesso rapporto.
IBM (IBM), che ha riportato giovedi’ utili fiacchi, ha zavorrato il DJIA con un pesante calo dell’8.3%, imitato in negativo dalla concorrente Hewlett-Packard (HPQ) che ha perso il 4.2%. Exxon Mobil (XOM) sotto pressione per il costante calo del petrolio dell’ultima settimana, ha lasciato sul terreno il 4.4%, mentre non pare volersi fermare l’arretramento di General Motors (GM) che venerdi’ ha accusato un altro -4%.
Il settore computer e’ quello che ha perso di piu’, con l’Amex networking index in calo -3.6%, il Philadelphia semiconductor index -2.9%, e TheStreet.com Internet index in calo del 2.8%. I soli settori con qualche resistenza sono stati salute, biotech e farmaceutico.
“E’ il punto culminante di una settimana perdente, e gestori di fondi e investitori non vogliono essere long durante il weekend” ha detto Jay Suskind, responsabile dell’ institutional equity trading di Ryan Beck & Co. “C’e’ un braccio di ferro tra pessimisti e ottimisti sull’andamento dell’economia, e la gente e’ nervosa. Venerdi’ non c’era altro desiderio che quello di uscire, vendere, il che e’ psicologico, per cui vendite portano altre vendite”.
Secondo la maggior parte degli operatori il selloff e’ stato esacerbato dal giorno delle “tre streghe”, la scadenza simultanea di stock options, futures e altre opzioni, che in questo caso ha fatto da volano in negativo alla volatilita’.
Come al solito pessimisti e ottimisti si dividono anche sui possibili scenari a Wall Street all’apertura di lunedi’. Un brutto calo di venerdi’ potrebbe essere la premessa per un’orribile inizio di settimana, dicono i “gufi”, mentre gli altri sostengono che i prezzi sacrificati potrebbero far scattare il rimbalzo e poi il rally.
“Da qualche parte lungo la caduta avremo certamente un giorno conclusivo” conferma Joe Liro, equity strategist di Stone & McCarthy Research Associates. “Abbiamo sforato diversi importanti livelli di supporto e la situazione tecnica e’ piuttosto brutta, in climax con un gran selloff. Da un certo punto, ci potrebbe essere un rally” Vedi i dettagli sull’analisi tecnica, i grafici, le medie mobili relative a DJIA, S&P500 e Nasdaq Composite nella rubrica Target News, una delle 11 sezioni in tempo reale
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Il Treasury bond a 10 anni e’ salito di 17/32, mentre il rendimento e’ sceso al 4.25%. Il dollaro ha perso terreno nei confronti dell’euro (in serata era a 1,2919). Ribasso di 64 cents per i prezzi del petrolio a $50.49, il che ha portato il calo complessivo della settimana del greggio a -5.6%. Il barile e’ calato in sette delle ultime nove sedute al Nymex.
Tornando all’azionario, le tre sessioni consecutive che hanno portato gli indici ai minimi del 2005 e oltre, sono dovute al cambio di focus da parte di gestori e money manager, che hanno smesso di preoccuparsi dell’inflazione e dei rialzi dei tassi previsti dalla Fed, per concentrarsi invece sulla fiacchezza degli utili aziendali e sul rallentamento della crescita economica.
Il coro di cattive notizie e’ diventato una litania dopo il suono della campana di chiusura giovedi’ 14, con le brutte trimestrali, tra le altre aziende, di IBM, Sun Microsystems (SUNW), RF Micro Devices (RFMD) e Extreme Networks (EXTR).
“I mercati stanno cercando di riaggiustare il tiro verso uno scenario di crescita piu’ lenta” spiega Michael Sheldon, chief market strategist di Spencer Clarke. “Non e’ chiaro se l’economia comincera’ a decelerare verso l’estate o se il rallentamento possa eventualmente portare a una crescita piu’ forte in seguito. I technicals di Wall Street comunque sono chiaramente preoccupanti, in questo momento”.