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WALL STREET FRENA, LA PRODUZIONE NON CONVINCE

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I listini americani arrivano al giro di boa in ribasso, con la maggior parte dei titoli azionari che scambia in rosso, facendo cosi’ scendere il paniere allargato S&P 500 dai massimi di 13 mesi raggiunti ieri.

Ad assestare un duro colpo al mercato sono il contemporaneo rafforzamento del dollaro e la crescita della produzione industriale inferiore alle attese. Nel frattempo il deprezzamento delle materie prime e dei metalli pesa sui produttori di commodity.

A guidare i ribassi sul Dow Jones sono le blue chip Caterpillar e Alcoa, penalizzate dalle cifre pubblicate dalla Federal Reserve, che hanno mostrato in ottobre un incremento della produzione industriale dello 0.1% contro il +0.4% atteso dal mercato.

Nel frattempo Barrick Gold scivola nettamente dopo che i prezzi del metallo prezioso sono arretrati bruscamente dai record toccati ultimamente. La buona performance di Exxon Mobil, tuttavia, contribuisce a limitare i cali. Al mercato e’ piaciuta la notizia secondo cui il veicolo di investimento di Warren Buffett, Berkshire Hathaway, ha acquistato una quota di partecipazione nel colosso petrolifero.

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“Le cifre relative alla produzione industriale di ottobre suggeriscono che l’attivita’ manifatturiera e’ debole negli Stati Uniti, cosi’ come lo e’ la domanda”, ha detto Chad Morganlander, money manager di Stifel Nicolaus. “Questo potrebbe compromettere l’ottimismo per uno o due giorni”.

Dopo aver toccato ieri i minimi di 52 settimane, il dollaro reagisce e oggi guadagna terreno per la prima volta nelle ultime tre sedute. Come succede ormai da piu’ settimane, al rafforzamento del biglietto verde segue un calo dell’azionario, con gli investitori preoccupati dai profitti delle multinazionali che fanno affidamento sulla debolezza della valuta americana e dai prezzi delle materie prime e materiali di base sotto pressione.

L’indice delle commodity CRB cede lo 0.5% dopo il balzo del 2.8% messo a segno la seduta della vigilia, che coincide con la migliore prova singola in oltre un mese. Il rimbalzo del dollaro ha messo in scondo piano gli utili migliori delle attese di una serie di societa’.

Target, Home Depot, The TJX Companies, Saks e Pacific Sunwear hanno tutte fatto meglio del previsto. TJX ha anche rivisto al rialzo l’outlook, mentre Home Depot ha detto di aspettarsi una stabilizzazione del settore immobiliare.

In ambito macroeconomico, i prezzi alla produzione sono cresciuti meno del previsto in ottobre, evidenziando che l’inflazione non sara’ al centro delle preoccupazioni della Federal Reserve ancora per un po’ di tempo.

Alle 19 italiane sara’ invece la volta dell’ennesima asta di Titoli di Stato da parte del Tesoro e della pubblicazione dell’indicatore mensile sulla fiducia nel mercato immobiliare a cura della National Association of Home Builders, con il consensus che e’ per un rialzo a quota +20 in novembre, due punti sopra la lettura di ottobre.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Regional Banks-KRE +2.1%, Commodities-GSG +0.8%, Banks-KBE +0.7%, 20+ yr Treasuries-TLT +0.7%, U.S. Dollar-UUP +0.6% e Crude Oil-USO +0.4%. Tra i piu’ forti ribassi: Retail-XRT -1.6%, Consumer Discretionary-XLY -1.3%, Home Builders-XHB -1.2%, Clean Energy-PBW -1.2%, Solar Energy-TAN -1.1% e Oil Services-OIH -1.0%

Alle 18:45 circa il volume di scambio e’ di 385 milioni di pezzi al NYSE e 890 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1109 a 1828 al Nyse e 965 a 1605 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 139 a 4 al NYSE e 82 a 13 al Nasdaq.