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WALL STREET FLIRTA COI 14.000 POI RIPIEGA

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Wall Street brilla ancora con il Dow Jones che, dopo diversi tentativi, supera la barriera dei 14.000 punti, fino al massimo intraday di 14.021,95, e poi lima i guadagni per chiudere al record di chiusura di 13.971,55 punti (+0,15%): da inizio anno il Dj è in crescita del 12%, con una striscia di 9 record nelle ultime 11 sedute. I listini, con lo Standard & Poor’s 500 a 1.549,37 (-0,01%) e il Nasdaq a 2.712,29 punti (+0,55%), salgono in scia alla buona tornata delle trimestrali societarie (pur con qualche ombra) e dei dati macroeconomici che danno un’inattesa frenata della dinamica dell’inflazione.

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Se la produzione industriale Usa di giugno segna un rialzo dello 0,5% in linea con le previsioni, i prezzi alla produzione scendono dello 0,2%, invertendo il segno dopo il balzo dello 0,9% del mese precedente. Il dato di giugno è più basso delle stime degli analisti che erano tutte per un aumento dello 0,2%. Al netto di cibo ed energia, però, la variazione è al rialzo (+0,3%), oltre il +0,2% atteso.

Gli ultimi dati macroeconomici, a questo punto, dovrebbero essere all’attenzione del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che domani riferirà al Congresso sullo stato di salute dell’economia nell’ambito delle audizioni semestrali. La Fed, a giugno, ha reso noto che la fiammata inflazionistica è la sua principale preoccupazione, allontanando ogni ipotesi di taglio dei tassi. Quanto al comparto societario, le trimestrali sono positive al punto che “la crescita degli utili potrebbe essere molto più consistente delle attese”, osserva Owen Fitzpatrick, direttore generale di Deutsche Bank private Wealth management di New York.

Merrill Lynch, la terza banca statunitense, registra utili per 2,14 miliardi di dollari (2,24 dollari per azione contro i 2,02 dollari attesi): il titolo, sulla base dei timori per la temuta del settore subprime (i mutui a elevata remunerazione ed alto rischio d’insolvenza) cede l’1,36%, a 86,20 dollari. Johnson & Johnson (-1,66% a 62,74 dollari) annuncia profitti in rialzo a 3,1 miliardi (1,05 dollari per azione contro attese di 1 dollari), ma riduce le stime di fatturato sull’anno con la crescita dell’11,5-12% dovuta al rallentamento delle vendite del farmaco anti-anemia Procrit e degli stent Cypher.

Basell, il gruppo della chimica che fa capo al miliardario russo Len Blavatnik, ha siglato l’accordo per rilevare al prezzo di 12,14 miliardi di dollari Lyondell Chemical, i cui titoli salgono del 17,27% (a 47,05 dollari): nasce un nuovo colosso del settore con ricavi combinati nel 2006 pari a 34 miliardi di dollari e con 15.000 dipendenti. In luce anche DuPont (+2,5% a 53,30 dollari) sulle attese di possibili iniziative sempre per il consolidamento della chimica in corso a livello mondiale.

American Express, il quarto operatore delle carte di credito negli Usa, guida l’avanzata del Dj con un progresso del 4,62% (a 64,74 dollari) dopo che Goldman Sachs ha portato il rating sulle azioni da ‘neutral’ a ‘buy’,giudicando il potenziale di crescita del core business ancora ampio se comparato con l’andamento dei principali rivali. Microsoft sale del 2,5% (a 30,78 dollari) in attesa della trimestrale che sarà diffusa giovedì e della crescita nel settore delle ricerche online. Il colosso di Redmond è riuscito a guadagnare terreno nei confronti del rivale Google, salendo negli Usa al 13%, grazie a sempre e tradizionale espediente: le parole crociate. Il gioco, infatti, fa apparire mappe, foto e altre indicazioni a sostegno della soluzione del gioco, aumentando il volume di traffico.