A meno di due ore dalla chiusura, Wall Street ha perso tutto l’abbrivio dell’apertura, passando in negativo. A livello settoriale, dopo il rally di ieri i finanziari si sgonfiano (-0.07%). Tengono i difensivi come le utilities. Piatti energetici e tecnologici. Rialzo dello 0.3% per le risorse di base.
Si sgonfia dunque l’entusiamo legato alla pubblicazione del dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scese piu’ del previsto. Cosa che suggerisce un miglioramento del mercato occupazionale.
Ora si tratta di vedere se continueranno quelle che, secondo molti, ieri sono state ricoperture da parte di chi ha creduto che i prezzi siano particolarmente favorevoli dopo il recente sell-off. Nel frattempo e’ arrivata una fotografia a luci e ombre dal comparto retail.
Dal fronte europeo nessun cambiamento in termini di politica monetaria da parte di Bce e Banca d’Inghilterra. Trichet ha confermato il costo del denaro all’1% con aspettative inflative restano nella norma. Fermo allo 0.5% quello deciso dal governatore inglese Mervyn King.
Le piazze europee, dove gli incrementi sono piu’ decisi, gia’ in mattinata avevano reagito positivamente all’innalzamento delle previsioni di crescita globale per il 2010 del Fondo Monetario Internazionale (al 4.6% al 4.2%).
Prosegue intanto la tenuta dell’euro mentre ci si domanda se il rialzo in atto sia giustificato. Nel corso delle contrattazioni ha riagguantato per alcuni istanti la soglia di $1.27 (prima volta da due mesi).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in progresso (le scorte sono calate molto piu’ delle attese). I futures con consegna agosto avanzano di $1.09 attestandosi a quota $75.14 al barile (al momento +1.45% dopo il +3.45% di ieri). L’oro amplia le flessioni: -$9 a quota $1.190 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2666 (+0.36%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale torna sopra il 3% per la prima volta a luglio (3.0290%) dal 2.98% di ieri.