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Wall Street ferma. Dow, stop alla serie positiva

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Vanificatesi le speranze di una possibile soluzione della crisi egiziana, al mercato azionario americano e’ venuto a mancare un sostegno importante e i listini hanno chiuso poco variati. Si interrompe cosi’ la serie di otto sedute positive del Dow Jones, la striscia piu’ lunga da luglio.

Il Dow ha chiuso in ribasso dello 0,09% a quota 12.229, mentre il Nasdaq ha registrato un rialzo dello 0,05% in area 2.790. Per l’S&P 500 rialzo marginale dello 0,07% a 1.322 punti. Hanno pesato le trimestrali e gli outlook scoraggianti di alcuni gruppi dell’hi-tech. Il mercato ha cosi’ completamente snobbato il dato positivo giunto dal fronte del lavoro.

Le notizie delle imminenti dimissioni del presidente Hosni Mubarak avevano allentanto le pressioni sui listini, con gli investitori che hanno interpretato la debolezza degli ultimi due giorni come un’opportunita’ di acquisto. Nella prima parte della mattinata americana a pesare erano state sopratutto le vendite viste dall’altra parte dell’oceano, anche se l’indice cinese di Shanghai si e’ reso protagonista di un mini rally.

I conti societarii di alcuni gruppi Usa sicuramente non hanno aiutato: sia Cisco che Akamai hanno emesso linee guida deludenti che hanno totalmente oscurato gli utili migliori del previsto delle due societa’ hi-tech, compromettendo fin dalle prime battute la seduta del Nasdaq.

Il Dow e’ comunque ancora ben impostato per chiudere la decima settimana positiva nelle ultime 11. Cisco, Microsoft e Wal-Mart sono schiacciate in fondo al paneire, mentre AT&T e Intel mettono a segno guadagni intorno all’1%. L’S&P 500 e il Nasdaq si sono affacciati in territorio positivo, ma solo temporaneamente, mentre l’indice Vix di volatilita’ si e’ portato sopra quota 16.

Per un po’ gli operatori sono stati rapiti dai rumor secondo cui il re saudita Abdullah sarebbe deceduto in seguito ad un attacco cardiaco. Ma le voci diffuse dal sito Islam Times sono poi state smentite dall’ambasciata del Marocco, dove l’86enne si trovava in convalescenza dopo un’operazione in Usa. Stando a quanto riferito anche da altri organi di stampa, il Re avrebbe tenuto ieri una conversazione particolarmente accesa con il presidente degli Stati Uniti Obama sul tema della situazione egiziana.

Sono invece le notizie provenienti dall’Egitto ad avere cambiato i corsi azionari, scuotendo il mercato. Il segretario del partito nazionale democratico al potere aveva reso noto che l’82enne rais si preparava ad annunciare in serata il trasferimento dei poteri al vice presidente Omar Suleiman.

All’interno della sfera macro, snobbati i dati che nel complesso si possono considerare positivi, piu’ sul fronte del lavoro che su quello immobiliare. Le richieste di sussidio di disoccupazione settimanali sono scese ai minimi di luglio 2008. Sul fronte immobiliare, i pignoramenti sono calati del 17% in gennaio: si tratta del terzo mese consecutivo di ribassi dopo una striscia di incrementi durata 20 mesi. Sfortunatamente, tuttavia, per alcuni osservatori le cifre non vanno interpretate come un buon segnale. Nesunno scossono dopo la pubblicazione delle scorte di magazzino all’ingrosso.

In ambito di trimestrali, Sprint Nextel ha registrato un incremento degli abbonati, il primo dal 2007. Ieri a mercati chiusi i conti del gruppo di sistemi di rete Cisco sono stati negativi sul fronte dei margini e l’outlook ha deluso ancora una volta le attese. Da parte sua PepsiCo ha riportato un calo dei profitti negli ultimi tre mesi dell’anno e tagliato l’obiettivo di crescita per la seconda volta consecutiva.

All’interno della sfera M&A, Facebook e Google hanno intrattenuto colloqui esploratori di basso profilo circa l’acquisto del social media Twitter, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

Giornata decisamente no per i listini europei, con i titoli bancari e assicurativi che hanno affossato gli indici, dopo averli sostenuti dall’inizio del 2011. Intanto la Bank of England ha comunicato di aver lasciato i tassi di interesse fermi allo 0,50%.

La Bce nel frattempo si e’ vista costretta a intervenire nei mercati obbligazionari per la prima volta in due settimane, comprando bond portoghesi, i cui rendimenti ieri sono saliti sui massimi pluriennali. E’ dal mese scorso che l’istituto aveva interrotto operazioni di acquisto di questo tipo.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo segnano un rialzo dello 0,02% a $86,73 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro cedono lo 0,22% a $1.362,5 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro ha lasciato sul campo lo 0,99% $1,3595. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,708% (+6,6 punti base).