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WALL STREET FATICA A RITROVARE LA VIA DEI RIALZI

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Un’altra seduta in calo per gli indici americani, appesantiti dagli ultimi aggiornamenti economici e da alcune notizie societaire poco incoraggianti. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.10% a 12018, l’S&P500 lo 0.03% a 1367, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.01% a 2334. L’indice industriale ha esteso a cinque il numero di sedute in rosso consecutive: il fatto non si verificava dal mese di giugno dello scorso anno.

A far prevalere le vendite sui mercati sono state ancora una volta le preoccupazioni relative all’outlook economico, rinforzate principalmente da una crescita della produttivita’ nulla associata ad un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche. Nel terzo trimestre il dato preliminare sulla produttivita’ non ha segnato alcuna variazione, attestandosi ad un livello nettamente inferiore a quello atteso dagli analisti, pari ad un progresso dell’1.1%. Il costo unitario del lavoro, inoltre, su base annuale, si e’ spinto ai massimi livelli dal 1982.

Nel comparto del lavoro, notizie negative sono emerse circa il numero delle richieste di sussidio da parte dei senza lavoro, cresciuto di 18 mila unita’, ai massimi livelli di 16 settimane. Gli ordini alle fabbriche, infine, sono risultati in crescita del 2.1%, ma in misura inferiore rispetto a quella attesa dal mercato, pari a +3.4%. Cresce ora l’attesa per il rapporto occupazionale che sara’ diffuso venerdi’ mattina, prima dell’apertura.

Ad ostacolare la via dei rialzi sono stati anche gli aggiornamenti giunti dal comparto retail, relativi alle vendite comparate di ottobre. Alcune big, come Target ([[TGT]]) e Costco ([[COST]]), non hanno rispettato le attese degli analisti, e il colosso Wal-Mart ([[WMT]]) ha emesso un outlook deludente per il mese appena iniziato, prevedendo una crescita piatta delle vendite “same-store”. In forte calo anche il gruppo di abbigliamento Gap ([[GAP]]).

Note negative anche dal settore tecnologico, trainato al ribasso dal calo di Intel ([[INTC]]), costretto ad accusare il downgrade emesso dagli analisti di Merrill Lynch, che hanno citato un rallentamento della domanda per le schede madri e il poco confortevole livello di scorte. Bene, invece, Dell ([[DELL]]), salito del 3% circa, grazie all’upgrade di Goldman Sachs e ai commenti positivi sul corso degli utili.

In progresso il comparto Internet, sostenuto in parte dalla risalita di Yahoo! ([[YHOO]]), che ha beneficiato di un comunicato relativo all’introduzione di nuove funzioni e servizi tematici, orientati alla cucina e alla religione.

Intanto, continuano a tener banco le operazioni di merger & acquisition. Una societa’ britannica, Smith & Nephew ([[SNN]]), ha annunciato di essere in trattative con la rivale americana Biomet ([[BMET]]), societa’ sviluppatrice di apparecchiature mediche, nel tentativo di ridurre il gap concorrenziale nei confronti di Johnson&Johnson ([[JNJ]]), Stryker ([[SYK]]) e Zimmer Holdings ([[ZMH]]), per citarne alcune.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha chiuso in calo di 83 centesimi a $57.88 al barile, mentre gli operatori hanno continuato a digerire l’incremento dell scorte.

Sul valutario, in lieve rialzo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.2775. Ancora in forte rialzo l’oro. I futures con scadenza dicembre sono avanzati di $8.50 a $627.80 all’oncia. In ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5960% dal 4.561% di mercoledi’.