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WALL STREET FATICA A PRENDERE UNA DIREZIONE

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Avvio contrastato a Wall Street, con gli investitori impegnati a digerire le ultime trimestrali societarie, in assenza di dati macroeconomici di rilievo. Il Dow Jones arretra dello 0.03% a 12564, l’S&P500 guadagna lo 0.10% a 1427, il Nasdaq e’ in ribasso dello 0.06% a 2441.

Nella giornata di ieri, il Nasdaq ha subito un forte calo causato dalle deludenti stime di Apple ([[AAPL]]; il giorno prima era stato il colosso dei chip Intel ([[INTC]]) a lasciare l’amaro nella bocca degli investitori.

Nell’after hour di ieri, poco e’ stato fatto da IBM ([[IBM]]) per migliorare l’umore sui mercati. Il colosso informatico ha riportato un incremento dell’11% dei profitti e del 7.5% dei ricavi, ma la maggior parte degli investitori si aspettava numeri superiori. Inoltre, le previsioni di crescita sugli utili del 2007 si sono attestate nella parte bassa dell’annunciato range di lungo periodo. Il titolo e’ in ribasso di circa il 5% in avvio.

Ad aumentare le pressioni di vendita e’ anche il bilancio del colosso della telefonia mobile Motorola ([[MOT]]). Dopo aver lanciato un profit warning due settimane fa, il gruppo ha comunicato in mattinata un calo del 48% dei profitti, emettendo stime piuttosto conservative per il trimestre in corso.

In mattinata, risultati solidi, anche se non spettacolari, sono stati comunicati dalla conglomerata industriale General Electric ([[GE]]) e dal colosso finanziario Citigroup ([[C]]). La prima ha rispettato le stime degli analisti, annunciando anche la vendita del business dei prodotti in plastica, la seconda ha battuto le attese.

Dopo i numerosi dati macroeconomici diffusi negli ultimi giorni, oggi a riempire il calendario macro sara’ solo il dato preliminare sulla fiducia Michigan di gennaio, per cui e’ atteso un rialzo connesso al raffreddamento dei prezzi della benzina.

Nel comparto energetico, i futures sul petrolio sono poco variati, in rialzo di 18 centesimi a $50.66 al barile. Il forte incremento delle scorte annunciato ieri ha innescato un’ondata di vendite sui contratti tali da far scendere il prezzo dell’oro nero al di sotto della soglia psicologica dei $50 per la prima volta da maggio 2005.

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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in leggero calo rispetto al dollaro a quota 1.2946. L’oro avanza di $1.50 a $629.60 all’oncia. In live calo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ portato al 4.7560%.