Seduta euforica a New York, con i listini spinti al rialzo sin dalla mattina dalle notizie giunte da Citigroup, che ha reso noto di aver chiuso in utile i primi due mesi del 2009. A sostenere il rimbalzo degli indici anche l’ipotesi del ripristino di una regola volta a impedire le vendite allo scoperto e pensata dunque per evitare speculazioni al ribasso. L’indice delle blue chip Dow Jones si riavvicina alla soglia dei 7000 punti, forte di un rialzo del 5.80% (a 6952.58 punti), mentre il paniere allargato Standard & Poor’s 500 guadagna il 6.37% a quota 719.60. Fa ancora meglio l’indice composito Nasdaq, che avanza del 7.07% a 1358.28.
In una lettera inviata in mattinata allo staff della travagliata banca, l’amministratore delegato di Citigroup, Vikram Pandit, ha anche espresso ottimismo sulla solidita’ di capitale.
Nel pomeriggio ad alimentare ulteriormente l’euforia nelle sale operative e’ stata la dichiarazione del presidente del Comitato dei Servizi Finanziari alla Camera, Barney Frank, secondo cui la Sec potrebbe ripristinare gia’ dal prossimo mese l’utilizzo della regola “uptick”, che permette la vendita allo scoperto di un titolo solo ed esclusivamente quando l’ultimo prezzo di vendita di questo risulta essere superiore a quello precedente.
“Quello che ha veramente sostenuto il mercato quest’oggi e’ stata la lettera di Vikram Pandit”, commenta Stephen Massocca, managing director di Wedbush Morgan. “Bastava un accenno di notizia positiva per innescare un recupero”.
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Parole di incoraggiamento per gli investitori sono giunte anche del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che ha invocato una riforma del sistema di controllo finanziario del paese. In un intervento tenuto davanti al Consiglio per le Relazioni con l’Estero, Bernanke ha detto che le societa’ “troppo grandi per fallire” devono essere soggette a una sorveglianza piu’ rigorosa in modo da evitare che prendano rischi eccessivi. Il n.1 della Fed ha confermato che i grossi istituti americani non saranno lasciati fallire.
Tra i singoli settori, in gran spolvero dunque i finanziari: i titoli Citi chiudono in progresso del 35% circa. Bank Of America accelera del 26%, mentre l’indice KBW delle principali banche avanza di circa 11 punti percentuali. Conquista la vetta del Dow JP Morgan, con un balzo del 20.5% circa. Ottima la prestazione anche di Wells Fargo, in rialzo del 16%.
In un settore, quello tecnologico, molto richiesto quest’oggi, si mettono in luce Qualcomm (+7% circa) e Apple, che si riscatta dopo la seduta da dimenticare di lunedi’, facendo segnare quasi un +7%. Denaro anche su Texas Instruments, che ha rivisto al rialzo le stime sulle vendite, restringendo il precedente range. Il titolo chiude a +6.7% circa.
Dopo l’accordo nel settore farmaceutico che ha visto protagoniste Merck e Schering-Plough, ad occupare la scena in giornata sono state la societa’ biotech Genentech e la casa farmaceutica svizzera Roche: la prima potrebbe acconsentire ad essere acquisita dall’altra ad un prezzo di $95 per azione. Accordo gia’ raggiunto nel comparto chimico: Rohm & Haas scambia in forte rialzo dopo aver raggiunto un accordo preliminare per essere venduta a Dow Chemical al prezzo di $15.3 miliardi in contanti, pari a $78 per titolo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in ribasso il petrolio, appesantito dalle stime al ribasso dei prezzi per il 2009 e 2010 da parte del governo. I futures con scadenza aprile hanno ceduto $1.46 a $45.71 al barile. Sul valutario, euro in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2669. In netto calo l’oro: i futures con consegna aprile hanno ceduto $22.10 a $895.90 l’oncia. Ritracciano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.9820% dal 2.8860% di lunedi’.