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Wall Street estende i ribassi. L’euro frena l’avanzata

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New York – Seduta negativa per il mercato azionario statunitense, appesantito dalla tensione sul debito sovrano europeo. Ad aggiungere ulteriori pressioni la nota di Fitch sulle banche americane, che da ieri ha alimentato il nervosismo tra gli operatori.

I listini Usa perdono terreno nonostante le buone notizie sul mercato immobiliare e del lavoro americano e dopo le indiscrezioni, per ora non confermate, secondo cui la Bce contribuira’ ai piani di salvataggio dell’Eurozona attraverso linee di prestito al Fondo Monetario Internazionale. Stando a quanto riportato da Reuters le due organizzazioni starebbero seriamente pensando a un’operazione di questo tipo.

In chiusura il Dow cede 134,86 punti (-1,13%) a 11.770,73, lo S&P500 20,78 punti (-1,68%) a 1.216,13, mentre il Nasdaq perde 51,62 punti (-1,96%) a 2.587,99.

Sul Dow Jones gravano i ribassi di Hewlett-Packard (-2,29%) e JP Morgan (-3,11%). A livello settoriale deboli le banche.

I dettagli che arrivano dai mercati europei non sono confortanti e anche gli Stati Uniti guardano preoccupati all’esito assolutamente negativo dell’asta spagnola. Il Tesoro di Madrid ha raccolto 3,562 miliardi di euro collocando Bonos a un rendimento del 7,088%, in deciso aumento rispetto al 5,43% della precedente asta e al record dall’introduzione dell’euro. Immediata la reazione dello spread Spagna/Germania che è volato oltre i 500 punti base.

Brutta situazione anche per la Francia, la cui asta ha confermato anche in questo caso il rialzo degli interessi. Inoltre, lo spread Francia/Germania, ha testato un nuovo record. Il differenziale ha superato infatti la soglia dei 200 punti, a 202 punti.

In ogni caso, negli Stati Uniti fanno meglio del previsto gli ultimi indicatori economici tra cui, alle le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione e l’avvio di nuovi cantieri edili. Le domande di indennita’ sono scese ai minimi di aprile, mentre i cantieri e le licenze di costruzione sono risultate superiori alle stime in ottobre.

A sorpresa e’ sceso invece l’indice della Fed di Filadelfia, che misura le condizioni generali del business in Usa. In novembre l’indicatore e’ calato a 3,6 da 8,7 ad ottobre, a fronte di un aumento a 9 atteso dagli analisti.

Sul fronte aziendale, occhio al titolo Applied Materials, che cede il 7,54% dopo che la società produttrice di strumenti per chip ha reso noto di prevedere utili e vendite inferiori alle attese.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio rimangono in territorio negativo incrementando le perdite e scendendo a $98,82 al barile. In calo anche le quotazioni dell’oro, che cedono a $1.720,20 l’oncia.

Sul fronte del mercato valutario, l’euro è in ribasso a $1,3459. La moneta unica sale ancora nei confronti del franco svizzero a CHF 1,24008, mentre contro lo yen a JPY 103,57.