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WALL STREET ESORCIZZA LE MINACCE DEL TERRORISMO

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Gli indici azionari americani hanno chiuso in territorio positivo una seduta dominata dalle preoccupazioni di nuovi attentati terroristici a New York e Washington. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.39% a 10179, l’S&P 500 lo 0.44% a 1106 e il Nasdaq lo 0.25% a 1892.

La notizia che ha catalizzato l’attenzione degli operatori e’ l’innalzamento del livello di allerta per possibili attentati in determinate aree del paese. Domenica, nel corso di una conferenza stampa, Tom Ridge, segretario alla sicurezza nazionale, ha indicato specifici obiettivi che potrebbero essere nel mirino i nuovi attacchi terroristici da parte di alQaeda. Gli edifici a rischio sarebbero il palazzo di Citigroup e il New York Stock Exchange a New York, la sede di Prudential Financial a Newark (New Jersey) e il Fondo Monetario Internazionale e la World Bank a Washington.

Alcuni giornali nel riportare la notizia hanno fatto riferimento a nuove prove raccolte la scorsa settimana in Pakistan. Tra i particolari raccolti alcuni riferimenti allo stato di vigilanza su edifici simbolo americani, la loro vicinanca a stazioni di vigili del fuoco e ospedali e le modalita’ di posizionamento degli esplosivi.

Dichiarazioni distensive sono comunque arrivate in mattinata da diversi esponenti. John Thain, amministratore delegato del NYSE ha dichiarato “fondamentalmente crediamo che questo sia un posto molto sicuro dove lavorare e intendiamo tenerlo aperto”. Michael Bloomberg, sindaco di New York ha annunciato lo sviluppo di una vasta gamma di misure anti-terrorismo e l’innalzamento del livello di guardia nelle zone indicate e da Ridge e in corrispondenza di altri possibili obiettivi.

Anche l’impatto sui mercati e’ stato inferiore alle previsioni. Hugh Johnson, direttore investimenti per First Albany Corp ha commentato “credo che il mercato nel giro di un paio di giorni avra’ completamente assorbito la cattiva notizia per poi ritornare a focalizzarsi su cio’ che veramente conta, e cioe’ l’economia, soprattutto in vista dei dati sull’occupazione di venerdi’.” Incoraggianti anche le dichiarazioni di altri trader che hanno commentato di non aspettarsi un impatto particolare del warining sul mercato.

Il prezzo del petrolio ha chiuso in lieve progresso, alimentato dai timori di azioni terroristiche contro gli Stati Uniti. Il future con scadenza settembre, dopo essersi spinto a un soffio dai $44, ha chiuso in rialzo di 2 centesimi a $43.82 al barile, segnando un nuovo record del prezzo di chiusura. Una nota positiva e’ arrivata nel corso della sessione dalla Russia: OAO Yukos, il maggior esportatore petrolifero russo, avra’ a disposizione due mesi per far fronte al propri debiti. Per il momento e’ quindi scongiurato il rischio di bancarotta della compagnia e conseguentemente di interruzione dei flussi di offerta di greggio.

Dal fronte macroeconomico si e’ rivelato in linea con le attese l’ISM Manifatturiero. Nel mese di luglio l’indice relativo al comparto manifatturiero USA si e’ attestato a 62 punti, contro i 61.1 del mese precedente. Peggiore delle stime, invece, la spesa per le costruzioni
negli Stati Uniti. Nel mese di giugno il dato e’ diminuito dello 0.3%, a $985.2 miliardi.

Passando alle societa’, hanno pubblicato risultati migliori delle attese Procter & Gamble e RJ Reinolds. Fifth Third Bancorp ha annunciato l’acquisizione di First National Bankshares per un importo pari a $1.58 miliardi in azioni. Cox Communications ha messo a segno +21% dopo che la capogruppo, Cox Enterprises, ha lanciato un’ offerta di $7.9 miliardi per riprivatizzare la compagnia.

Tra le blue chip del Dow Jones i migliori guadagni hanno registrati Procter & Gamble, Intel, 3M, Home Depot e Citigroup. Ricordiamo che prorpio il palazzo di Citigroup figura tra gli obviettivi di un possibile attacco. Uniche eccezioni negative Caterpillar, IBM, AIG, Honeywell e McDonald’s. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ poco variato sull’euro. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute a $1.2031.

Sono in rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.45% contro il 4.48% della chiusura di venerdi’.