A circa un quarto d’ora dall’apertura delle contrattazioni a New York il ‘profit warning’ di Ericsson appena annunciato ha affossato ulteriormente tutti i contratti futures, gia’ deboli in partenza.
Alle preoccupazioni gia’ esistenti sui titoli tecnologici si e’ aggiunto il ‘profit warning’ di Ericsson, arrivato appena prima l’apertura della giornata borsistica.
Il gigante della telefonia ha rivisto al ribasso le previsioni di vendita per il primo trimestre.
In mattinata era gia’ arrivata la revisione delle stime del produttore di semiconduttori Silicon Storage Technology. La societa’ ha anticipato utili per azione nel primo trimestre inferiori del 5%-10% alle precedenti stime.
Alle 15:15 (le 9:15 ora di New York) il contratto futures sull’indice S&P 500 e’ in ribasso di 15,10 punti (-1,21%).
Il contratto sull’indice Nasdaq e’ in ribasso di 46,50 punti (-2,53%).
Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in ribasso di 65 punti (-0,61%).
Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare prezzi a $1007,5 e rendimenti al 4,91%.
Tra le altre notizie che contribuiscono a spingere in basso i futures c’e’ la conferma che Cisco Systems ridurra’ la propria forza lavoro del 17% entro luglio (circa 8.000 posti di lavoro). La notizia era circolata gia’ durante la seduta di venerdi’, ma la conferma della societa’ e’ arrivata solo dopo la chiusura di borsa.
Sul fronte macroeconomico, si attende il dato sulle vendite al dettaglio in Febbraio, che verra’ reso noto martedi’ mattina dal Dipartimento del Lavoro.
La speranza degli investitori e’ che il rapporto sulle vendite al dettaglio induca la Federal Reserve Bank ad una politica di tagli dei tassi d’interesse piu’ aggressiva.