Dopo i rialzi degli ultimi giorni sulla borsa statunitense sono tornate a prevalere le vendite. I cattivi aggiornamenti economici e le deludenti trimestrali societarie hanno confermato il difficile momento dell’economia americana, nel pieno della recessione con aziende e famiglie in evidente difficilta’. Il Dow Jones ha ceduto il 2.70% a 8149, l’S&P500 il 3.31% a 845, il Nasdaq ha lasciato sul terreno il 3.24% a 1507.
Dal fronte macro sono emersi nuovi segnali di deterioramento dei mercati immobiliare e del lavoro. Il numero dei lavoratori americani che continua a ricevere sussidi di disoccupazione da parte del governo e’ schizzato ad un nuovo record storico, mentre sono crollati a nuovi minimi assoluti le vendite di case nuove, lo scorso anno in ribasso di quasi il 40% rispetto al 2007. Male anche gli ordini di beni durevoli, scesi per il quinto mese consecutivo.
“Putroppo continueremo ad assistere a numeri di questo tipo ancora per un altro trimestre o due” ha affermato Eric Thorne, manager di Bryn Mawr Trust. “E’ un po’ come guardare impotenti ad una macchina che lentamente va a distruggersi”. Gli ormai noti problemi economici stanno avendo un impatto forte anche sugli utili aziendali, oltre che sulle famiglie ovviamente, alle prese con il continuo pericolo del licenziamento.
Textron, la casa produttrice dei popolari modelli aerei Cessna, ha registrato un tonfo del 32% in borsa, dopo aver riportato una perdita trimestrale e stimato utili per il 2009 al di sotto delle attese. Il colosso della fotografia Eastman Kodak ha perso il 29%, scivolando ai minimi di 35 anni, a causa della perdita trimestrale che provochera’ l’eliminazione di 4500 posizioni all’interno dell’azienda. Il famoso produttore di elettrodomestici Black & Decker ha registrato la maggiore perdita in borsa degli ultimi 20 anni, lasciando sul terreno poco meno del 20%, per via delle deboli previsioni sul trimestre in corso.
La famosa catena di coffee shop Starbucks ha riportato un calo dei profitti peggiore del previsto, ed annunciato la chiusura di 300 negozi nonche’ il liceziamento di 7000 dipendenti. Numeri fiscali deludenti anche per il gruppo di chip Qualcomm e per la compagnia assicuratrice Allstate. Il gruppo energetico Royal Dutch Shell ha riportato una perdita di $2.8 miliardi; la societa’ automobilistica Ford ha bruciato $6 miliardi nell’ultimo trimestre. $3.63 miliardi di perdite anche per la farmaceutica Eli Lilly, mentre la rivale AstraZeneca ha riportato utili piatti e annunciato un taglio di 15 mila posizioni nella forza lavoro.
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Per le 187 aziende facenti parte dell’S&P500 che hanno diffuso i risultati fiscali fino a questo momento si e’ registrato un calo medio degli utili del 42%, gli analisti stimano che il calo si ridurra’ complessivamente al 32%; nel marzo del 2008 le previsioni erano ben diverse e lasciavano intendere un incremento medio degli utili superiore al 50%. Quello da poco conclusosi rappresenta il sesto trimestre consecutivo della striscia discendente, la piu’ lunga mai registrata.
Dopo essere balzati nella seduta precedente sul progetto “bad bank”, ad essere presi di mira dai ribassisti sono stati anche i titoli finanziari. Lo spider XLF ha ceduto il 7% circa; tra i componenti Citigroup e Bank of America sono arretrati di oltre sette punti percentuali ciascuna.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rosso il petrolio. I futures con consegna marzo hanno ceduto $0.72 a $41.44 al barile. Sul valutario, euro debole nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2960. In rialzo l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato $16.50 a $906.50 l’oncia. In ribasso infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.8150%.