Apertura di seduta in forte rialzo per gli indici azionari americani. Nei primi minuti di scambi il Dow Jones avanza dello 0.78% a 13057, l’S&P500 dello 0.77% a 1439, il Nasdaq sale dell’1.26% a 2613. Gli operatori trovano conforto nelle parole del Vice Presidente della Fed, Donal Kohn, e mettono per il momento da parte le cattive notizie giunte dai comparti societario e macro.
Ad offrire un’altra ciambella di salvataggio al mercato azionario Usa (dopo quella degli arabi di Abu Dhabi che l’altro giorno hanno acquistato il 5% di Citigoup) sono oggi le parole del vice presidente della Fed, Donald Kohn, secondo cui la Banca Centrale Usa dovra’ continuare a rimanere “flessibile” nelle decisioni di politica monetaria. Kohn e’ “sorpreso” delle reazioni cosi’ negative del mercato riguardo al credit crunch e che “le turbolenze finanziarie di settembre e ottobre hanno annullato i progressi fatti nelle settimane precedenti” (leggi il testo integrale dell’intervento di Kohn).
Nelle banche d’affari di New York i broker hanno preso queste parole con entusiasmo, intendendo che la Fed non abbandonera’ a se stesso il mercato e che se sara’ necessario, arriveranno ulteriori ribassi dei tassi d’interesse. Cio’ ha provocato anche un improvviso effetto di spiazzamento dei ribassisti, che si stanno affrettando a ricoprire le loro posizioni short, amplificando quindi oltremisura il rialzo in borsa. La giornata si decidera’ chiaramente nelle ore finali.
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Sara’ comunque importante seguire nell’arco della seduta l’effetto dei numerosi dati macro che verranno rilasciati in giornata che interesseranno i compari manifatturiero, immobiliare ed energetico. Contenuto fino a questo momento l’impatto del deludente dato sugli ordini di beni durevoli, sceso dello 0.4% ad ottobre, oltre le attese degli analisti. In serata e’ infine atteso l’aggiornamento sul Beige Book della Fed.
Alcune pressioni potrebbero giungere dal comparto societario. Nell’after hour di ieri il gruppo finanziario Wells Fargo (WFC) ha annunciato perdite di almeno $1.4 miliardi legate al business dei mutui subprime; il colosso governativo Freddie Mac (FRE) gia’ deprezzatosi significativamente dopo la diffusione della trimestrale, ha invece comunicato un’offerta di $6 miliardi in titoli azionari e un taglio del dividendo. Il fatto evidenzia come la crisi del credito continui a produrre effetti negativi sull’economia e sia ancora lontana dall’essere pienamente risolta.
Altre preoccupazioni in mattinata sono legate agli annunci da parte di diverse aziende sulla riduzione della forza lavoro in risposta alle previsioni di un generale rallentamento economico. L’inglese Wolseley (WOS), societa’ fornitrice di prodotti per l’industria immobiliare, ha annunciato una riduzione di 1300 posti di lavoro negli Usa; la societa’ di chip Marvell Technology (MRVL) operera’ un taglio di 400 posti di lavoro dopo aver allarmato gli investitori con un profit warning sul trimestre in corso; Callidus Software (CALD) ridurra’ dell’8% il proprio staff.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico sta avanzando il petrolio. Nelle prime battute i futures con consegna gennaio segnano un rialzo di 48 centesimi a $94.90 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in flessione nei confronti del dollaro a quota 1.4757. L’oro arretra di $11.90 a $809.30 all’oncia. In calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9610%.
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