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WALL STREET: E’ UN INIZIO D’ANNO COI FIOCCHI

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa ancora una volta con gli indici in territorio positivo. Le performance giornaliere sono di un +0.71% per il Dow Jones a quota 10959, +0.94% per l’S&P500 a 1285, ed infine +1.26% per il Nasdaq ad un livello di 2305 punti. Tutti e tre gli indici sono ai massimi di quattro anni e mezzo. Per la settimana, le performance sono rispettivamente di +2.2%, 3% e 4.5%.

A far proseguire gli indici sulla via dei rialzi e’ stato il rapporto sull’occupazione che, poiche’ inferiore alle attese, ha rafforzato le speranze di uno stop al ciclo rialzista sui tassi operato dalla Federal Reserve.

Nel mese di dicembre, la crescita dell’occupazione ha subito un rallentamento rispetto al mese precedente. Il numero di nuovi posti di lavoro e’ cresciuto di 108 mila unita’ contro le attese di un aumento di 200 mila. Rivisto al rialzo il dato di novembre: il numero finale dei nuovi occupati e’ balzato di 305 mila unita’ dalla precedente stima di 215 mila. Inaspettatamente in calo il tasso di disoccupazione, sceso al 4.9%, mentre gli economisti non si attendevano alcuna variazione (5%).

Secondo gli operatori, un dato superiore alle attese avrebbe potuto riaccendere i timori di un proseguimento del ciclo rialzista sul costo del denaro, da parte della Banca Centrale, che lo ha portato al 4.25%. Il prossimo incontro della Fed e’ previsto per la fine del mese: l’opinione piu’ diffusa e’ quella di un alzamento dei tassi di un quarto di punto percentuale al 4.50%.

Il rally di inizio anno ha preso il via nella giornata di martedi’, con il rilascio delle minute del Fomc sull’incontro svoltosi lo scorso 13 dicembre. Dai dettagli della riunione e’ emerso che la maggior parte dei membri ritiene opportuni “solo” alcuni ulteriori ritocchi al costo del denaro per mantenere le pressioni inflazionistiche sotto controllo.

Il fatto si e’ ripercosso direttamente sul dollaro, che, negli ultimi giorni, ha perso vistosamente terreno rispetto alle principali valute. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York, il cambio tra l’euro e la valuta americana e’ a quota 1.2121. Un possibile stop al ciclo rialzista sui tassi, infatti, rende meno attarenti gli investimenti negli asset denominati in dollari.

La debolezza del biglietto verde ha portato gli investitori ad incrementare gli investimenti nell’oro. Il metallo prezioso, bene rifugio per eccellenza, ha offerto una maggiore protezione contro potenziali perdite. Il futures con scadenza febbraio ha ripreso a guadagnare, dopo la breve pausa di ieri che ha pero’ interrotto una serie di guadagni durata ben otto sessioni, chiudendo in progresso di $13.40 a $541.20 all’oncia.

Nel comparto energetico, la difficile situazione in Medio Oriente ha offerto le basi per un considerevole avanzamento del petrolio. I futures con scadenza febbraio hanno terminato la sessione odierna in rialzo di $1.42, a $64.21 al barile, massimo degli ultimi tre mesi. La performance settimanale e di +5.2%.

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Nel comparto societario, il colosso informatico IBM ha chiuso in netto progresso dopo aver confermato un cambiamento nel sistema di pagamento pensionistico dei propri lavoratori che garantira’ al gruppo un notevole risparmio. In rialzo anche Exxon Mobil, sulla scia del notevole progresso del greggio. Sotto pressione, invece, Microsoft, dopo aver ricevuto un downgrade da CSFB in base a considerazioni sull’attuale valutazione del titolo.

Nel settore Internet, bene Yahoo! e Google. Entrambi hanno beneficiato dei commenti positivi di Goldman Sachs che ne ha rivisto al rialzo le stime sugli utili (YHOO) e il target price (GOOG).

Per concludere, in calo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ cresciuto al 4.379% dal 4.35% della sessione di giovedi’.