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Wall Street e GM a tutto gas

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Per vedere guadagni di questa portata a Wall Street bisogna tornare al 4 novembre per Dow e S&P 500 e al 5 ottobre per il Nasdaq. Gli indici guadagnano oltre l’1.5%, intorno ai massimi di giornata. Tutti i 30 titoli del Dow sono in territorio positivo, cosi’ come il 95% di quelli sul benchmark di Wall Street.

A livello settoriale si distinguono materie prime ed energetici. Il tutto avviene alla luce di speranze sul fronte Irlanda e dell’Ipo di GM (+7% sopra $35 per azione contro il prezzo fissato in fase di Ipo a $33), all’indomani di una seduta poco mossa. Nel mercato auto americano si guarda anche a Fiat (archiavata la seduta a Piazza Affari con +3.29%) e allo sbarco della Cinquecento proprio negli Usa, paese dove il Lingotto fa il suo ritorno dopo 27 anni. Intanto il NY Times scrive che Chrysler, controllata da Fiat, soffrira’ la concorrenza di Ford e GM tanto che parla delle “Big Two” di Detroit e non piu’ delle “Big three”.

I listini europei hanno archiviato la giornata in modo tonico. Gli operatori su entrambe le coste dell’oceano Atlantico scommettono che l’Irlanda sia pronta ad abbassare la testa e accettare gli aiuti di Ue, Bce e Fmi i cui rappresentanti sono in spedizione a Dublino. Nel frattempo il ministro francese dell’economia, Christine Lagarde, ha fatto intendere che gli aiuti non saranno senza condizione sostenendo che “non vi siano rischi di una disgregazione di Eurolandia”. Dopo la crisi greca e quella della Tigre Celtica, il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha riferito che “in una situazione ancora eccezionalmente problematica e incerta per il settore finanziario e l’economia reale e’ essenziale conservare e rafforzare il potere delle pubbliche autorita’”. Tradotto: piu’ poteri a banche centrali e governi.

Scemati – per ora – i timori per il rischio contagio, anche l’euro si risolleva.

Brutte indicazioni invece per il dollaro. Secondo JP Morgan la divisa Usa potrebbe diventare infatti la più debole del mondo , a causa dell’allentamento monetario messo in atto dalla Federal Reserve.

Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 2000 unita’ a 439000 comunque meglio delle stime. Sorpresa per il Philadelphia Fed, che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area. Cresce, ma meno delle previsioni l’indice che fornisce una previsione sull’attivita’ economica americana per i prossimi 6-12 mesi.

Tornando all’Irlanda, ha parlato anche il governatore della banca centrale irlandese Patrick Honan, affermando che l’Irlanda potrebbe richiedere all’Unione europea e al Fondo Monetario Internazionale un prestito “molto sostanzioso” nell’ordine di “decine di miliardi di euro .

Insomma, tutte queste dichiarazioni riportano un po’ di ottimismo sui mercati, angosciati nei giorni precedenti dai presagi più neri sul futuro dell’Europa intera.

Detto questo, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che in caso di eventuali aiuti ai paesi dell’Eurozona, anche i creditori dei titoli di stato dovrebbero farsi carico dei costi e partecipare dunque alle operazioni di salvataggio.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in rialzo dell’1.48% a quota $81.63 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna +1.47% a $1356.60 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in rialzo dello 0.66% a quota $1.3618. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 2.9410% dal 2.864% di ieri.