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WALL STREET: DOW VICINO AL RECORD, FOCUS SULLA FED

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ conclusa con gli indici contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.48% a 11639, l’S&P500 lo 0.04% a 1325, il tecnologico Nasdaq e’ arretrato dello 0.29% a 2338. A supportare l’indice industriale sono state le buone performance di General Motors e McDonald’s, a trascinare al ribasso il comparto hi-tech, e’ stato il profit warning lanciato da Dell. Gli occhi degli operatori sono comunque puntati sull’incontro del Fomc, in calendario mercoledi’.

Alle 20:15 circa, ora italiana, il braccio operativo della Fed si riunira’ per deliberare la decisione sui tassi. Il mercato si attende un nuovo rialzo del costo del denaro, il sedicesimo consecutivo, dall’attuale 4.75% al 5%. L’importanza dell’incontro sara’ tutto nel documento ufficiale che accompagnera’ la decisione: dal testo potrebbero emergere segnali determinanti sulle prossime mosse della Banca Centrale in ambito di politica monetaria.

Per quanto riguarda il trading giornaliero, il Dow Jones ha continuato sulla via dei rialzi, mettendo a segno un nuovo massimo di sei anni, di appena 100 punti inferiore rispetto al record storico di 11722.98 segnato nei primi giorni del 2000.

A sostenere la corsa dell’indice industriale e’ stato in primo luogo General Motors. Il colosso dell’auto ha rivisto al rialzo i risultati del primo trimestre: l’operazione ha permesso alle societa’ di riportare un profitto nei primi tre mesi dell’anno. Il titolo e’ salito di circa il 6%, aiutato anche dall’upgrade di Deutsche Bank: per gli analisti della banca d’affari e’ vicina una svolta nei rapporti con Delphi.

Sotto i riflettori anche il gigante fast food McDonald’s, che nel mese di aprile ha riportato una crescita delle vendite comparate del 6.2% a livello globale, con un’ottimo risultato nelle regioni europee.

Male invece la societa’ informatica Hewlett-Packard, trascinata al ribasso, come tutti gli altri titoli del comparto, dal profit warning emesso dal produttore di Personal Computer, Dell. Il titolo di quest’ultimo e’ crollato ai minimi di tre anni dopo aver affermato che i ricavi e i profitti del terzo trimestre non riusciranno a rispettare le stime di Wall Street.

Dopo la chiusura sono attesi i risultati del colosso dell’entertainment Walt Disney e della societa’ di infrastrutture network, Cisco Systems.

Relativamente agli sviluppi nel comparto energetico, il petrolio ha ripreso a riguadagnare terreno, in seguito all’annuncio del segratario di Stato, Condoleeza Rice, in risposta alla lettera inviata dal presidente iraniano Ahmadinejad, al collega americano Bush. Per la Rice, non esiste nulla di nuovo che possa portare al raggiungimento di una soluzione comune sul programma nucleare intrapreso da Teheran.

I contratti futures sul greggio sono cresciuti di 92 centesimi a quota $70.69 al barile, dopo aver toccato un massimo intraday di $71.95. A contenere il rialzo sono state le previsioni sulle scorte (il dato verra’ rilasciato mercoledi’) che dovrebbero risultare ancora in aumento.

Sul fronte macro, l’unico dato atteso in giornata era quello delle scorte di magazzino all’ingrosso con riferimento al mese di marzo. L’indicatore ha registrato un rialzo dello 0.2% contro un consensus di +0.5%.

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Sugli altri mercati, l’oro si e’ portato ad un nuovo massimo, oltre i $700 all’oncia, livello che non si vedeva dall’ottobre 1980. I futures sono avanzati di $21.60 per chiudere a quota $701.50. Ancora in rialzo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio e’ a quota 1.2749. In calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 5.125% dal 5.119% di lunedi’.