Gia’ in partenza i listini americani erano partiti male, replicando i ribassi in atto sulle piazze europee e al sell-off registrato sulle borse asiatiche, con Shanghai che ha lasciato sul terreno il 4.3% (minimi di 14 mesi) mentre Tokyo l’1.27%. Ma dopo mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni, con l’inatteso calo della fiducia dei consumatori a giugno, le flessioni sono aumentate tanto da spingere il Dow a perdere 222 punti sotto quota 10000.
L’indice ora cede 217 punti a 9917 (-2.19%), il Nasdaq lascia sul terreno 67 punti a 2154 (-3.01%) mentre l’S&P 500 cede 26 punti a 1049 (-2.41%).
A catena si muovo i prezzi dei Treasury, con relativa ritirata dei rendimenti: quello sul 30ennale e’ sceso sotto il 4% mentre il decennale e’ sotto il 3%. Nuovi minimi storici per lo yield dei buoni del Tesoro Usa a 2 anni.
A spiegare la pioggia di vendite l’inatteso calo della fiducia dei consumatori nel mese di giugno.
Dato che va ada ggiungersi alle cattive notizie arrivate dalla Cina e dall’Europa. Nel primo caso, e’ stato rivisto al ribasso (e non di poco) il Superindice di aprile (a +0.3% da +1.7% mese su mese). Tra gli operatori si e’ cosi’ sparso il timore su un rallentamento piu’ forte delle attese dell’economia del Dragone.
Nel caso europeeo, molte banche devono restituire alla Bce i fondi presi in prestito un anno fa, lasciando intuire una carenza di liquidita’ nel sistema finanziario di oltre 100 miliardi di euro.
Continua cosi’ il rafforzamento del dollaro mentre l’euro galleggia intorno a quota $1.22 (si e’ spinto sotto questa soglia). Nuovo record minimo contro il franco svizzero.
In Usa, tornando in ambito macro, l’Indice Case&Shiller e’ stato invece migliore delle attese. Resta in calendario la fiducia dei consumatori.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in ritirata. I futures con consegna agosto arretrano di $2.66 attestandosi a quota $75.59 al barile. L’oro segna -$4 a quota $1235 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2153 (-09%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 2.9710% dal 3.032% di ieri.