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WALL STREET: DOW JONES SOTTO QUOTA 7.700 PUNTI

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I mercati americani cedono terreno per il terzo giorno consecutivo sulla scia delle forti tensioni sul fronte internazionale (minaccia di una guerra e di nuovi atti terroristici).

Di oggi la notizia che le truppe americane sarebbero gia’ sul territorio iracheno e le voci del ritrovamento di un altro tape audio di Osama Bin Laden. La mattinata e’ stata inoltre densa di allarmi e falsi allarmi terroristici, tra cui la chiusura a New York del tunnel Brooklyn Battery in seguito al ritrovamento di un pacco sospetto.

La tornata complessivamente positiva di dati economici annunciata prima dell’avvio, non riesce dunque ad incoraggiare gli indici, che si avvicinano pericolosamente ai minimi dell’ottobre scorso.

“Le vendite al dettaglio hanno fornito una piccola spinta ai future – ha detto Burton Schlichter, senior market analyst per Lind-Waldock & Co., divisione di Refco LLC. – tuttavia, le incertezze sul fronte geopolitico continuano a tenere i mercati sotto una campana di vetro”.

Dow Jones e S&P500 hanno raggiunto oggi il livello intraday piu’ basso dall’ 11ottobre. Il Nasdaq dal 16 ottobre.

Ricordiamo qui di seguito i minimi intraday di 52 settimane dei tre listini:
Dow Jones, 10 ottobre 2002 a 7.181,47 punti.
S&P500, 10 ottobre 2002, a 768,63 punti.
Nasdaq, 10 ottobre 2002, a 1.108,49.

Continuano intanto ad essere decisamente bassi i volumi di scambio.

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LE TENSIONI INTERNAZIONALI

La possibilita’ di un attacco americano in Iraq si fa sempre piu’ reale.

Gli operatori di mercato avvertono che gli investitori rimarranno alla finestra in attesa della relazione di venerdi’ alle Nazioni Unite degli ispettori Onu Hans Blix e Mohamed El Baradei. Secondo alcune speculazioni, gli ispettori diranno che l’Iraq non si sta disarmando, affermazione che farebbe probabilmente scattare il conto alla rovescia per un intervento armato degli Stati Uniti nel Paese.

Ad innescare i timori di attacchi terristici, l’aumento, la scorsa settimana, dello stato di allarme ad ‘orange’ (high) da parte del governo e successivamente la conferma da parte del capo della Cia della possibilita’ di atti terroristici proprio per questa settimana. Il messaggio radiofonico attribuito a Bin Laden diffuso l’altro ieri da Al Jazeera ha alimentato questi timori. Adesso gli investitori attendono con preoccupazione di sapere se effettivamente esiste un altro tape del terrorista e che cosa eventualmente contenga.

Ha contribuito ad aumentare le perdite dei listini la notizia che la polizia britannica ha oggi chiuso e evacuato alcune zone dell’ aeroporto Gatwick di Londra, sulla scia di alcune minacce. Le piste di decollo e di atterraggio sono rimaste tuttavia aperte.

I DATI MACRO

Le vendite al dettaglio di gennaio, escluso il settore auto, hanno messo a segno una crescita dell’1,3%, contro le stime di un rialzo dello 0,5%.

Migliore delle attese anche il dato sui sussidi di disoccupazione settimanali. Le nuove richieste sono scese di 18.000 unita’, a quota 377.000 unita’. Si tratta del secondo calo settimanale consecutivo, segnale che il mercato del lavoro degli Stati Uniti si sta lentamente stabilizzando.

Sono stati comunicati inoltre i prezzi all’importazione di gennaio. L’indicatore ha segnato un rialzo del 1,5%, superiore a quanto previsto dal mercato (+0,9%). Si tratta dell’incremento maggiore da 9 mesi a questa parte. I numeri, secondo gli esperti, si sono rivelati abbastanza positivi in quanto i prezzi mostrano una tendenza ad accelerare. Tuttavia esclusi i prezzi petroliferi l’aumento e’ contenuto allo 0,2%, superiore allo 0,1% atteso, ma comunque non in grado di mettere in dubbio una crescita economica non inflazionistica.

IL FRONTE SOCIETARIO

Sul Dow Jones e’ in ribasso il gruppo dei fast food McDonald’s (MCD – Nyse) dopo la cautela espressa da JP Morgan sul titolo. Il titolo ha toccato il livello minimo dal 1994. In guadagno invece il gigante chimico DuPont (DD – Nyse), dopo che la banca d’affari UBS Warburg ne ha alzato il rating da ‘Neutral’ a ‘Buy’.

A pesare sull’hi-tech, le indicazioni negative e i ribassi del colosso delle infrastrutture per la telefonia Lucent (LU – Nyse), del gigante dei cellulari Ericsson (ERICY – Nasdaq), del gruppo Internet Amazon (AMZN – Nasdaq) e della societa’ di archiaviazione dati Brocade (BRCD – Nasdaq).

LENTE D’INGRANDIMENTO SUI SETTORI

SEMICONDUTTORI (SOX). Il settore non riesce a beneficiare della nota positiva di JP Morgan su National Semi (NSM – Nyse), il cui giudizio e’ stato portato a ‘strong buy’. Registra comunque guadagni Intel (INTC – Nasdaq) che continua a farsi largo nel settore lanciando nuovi chip.

INTERNET (GIN). Guida i ribassi sul comparto il titolo della piu’ grande libreria online al mondo Amazon (AMZN – Nasdaq) sulla scia di un artitolo del Wall Street Journal in cui si sottolineano le crescenti pressioni sulle casse degli Stati Usa al fine di far pagare le tasse sulle vendite anche ai retailer dell’Internet. Un giudizio positivo e’ arrivato per Yahoo! (YHOO – Nasdaq), ma il titolo non e’ riuscito fin qui a beneficiarne. Il broker ritiene che dalla conferenza tenuta dalla societa’ nella giornata di ieri sono emerse buone prospettive di crescita per il fatturato del portale internet. Alzato il price target sul titolo a $22 da $20 in quanto ritenuto sottovalutato per le questioni relative alle tensioni geopolitiche.

HARDWARE (GHA). La trimestrale poco incoraggiante del gruppo di archiviazione dati
Brocade (BRCD – Nasdaq) indebolisce il settore. In leggero rialzo, comunque, il colosso dei chip Dell (DELL – Nasdaq) nell’aspettativa di una trimestrale – prevista dopo la chiusura – in linea o al di sopra delle stime.

NETWORKING (NWX). Seduta negativa anche per questo settore che sconta il downgrade di RCB Capital sul gruppo di infrastrutture per la telefonia Lucent (LU – Nyse). Tra gli altri titoli, in calo la societa’ di infrastrutture per Internet Juniper (JNPR – Nasdaq). In leggero rialzo, invece, Cisco Systems (CSCO – Nasdaq).

WIRELESS(YLS). A portare sfiducia sul settore, l’annuncio del licenziamento di 1200 dipendenti della divisione dell’information technology da parte del colosso dei cellualri Ericsson (ERICY – Nasdaq). Tra gli altri titoli: occhio alle forti perdite di Nextel (NXTL – Nasdaq), Sprint PCS (PCS – Nyse), Qualcomm (QCOM – Nasdaq). Questultimo soffre la notizia sull’avanzamento di Intel nello stesso settore.
Quanto a Sprint, di oggi la notizia che il gruppo di telefonia locale (FON) nel 1999 e 2000 ha ricevuto grossi benefici fiscali attraverso l’esercizio delle stock option dei propri dirigenti. Sotto le complicate norme contabili e fiscali che regolamentano le stock option, riferisce il Wall Street Journal, il loro esercizio ha consentito di migliorare la performance (sulla carta) della societa’, gonfiando il valore del suo patrimonio netto.

FINANZIARI (DJ_FIN). Il settore registra un leggero calo performance piatta, ma gli acquisti si sono scatenati sul titolo del colosso delle assicurazioni AIG (AIG – Nyse) dopo la buona trimestrale.

FARMACEUTICO (DRG). A colpire il comparto e’ stata la notizia che lo Stato di New York prevede di citare in giudizio GlaxoSmithKline (GSK – Nyse) e Pharmacia (PHA – Nyse) entro la giornata di oggi. L’accusa rivolta alle due case farmaceutiche e’ di aver pagato medici e farmacisti per scegliere i propri farmaci contro quelli di societa’ concorrenti. New York si aggiunge cosi’ a sei altri Stati Usa, inclusi Texas e California, in una vertenza legale che si prevede che continuera’ a crescere. Una revisione al rialzo sul rating e’ arrivata invece per Schering-Plough (SGP – Nyse). Bernstein ne ha alzato il rating a ‘market Perform’ da ‘Underperform’, sulla base della convinzione che Merck (MRK – Nyse) acquistera’ SGP anche per evitare di pagare le licenze relative ai farmaci Zetia e Zocor/Zetia di produzione di Schering-Plough.

ENERGIA E GAS NATURALE (XNG). Gli investitori si tengono oggi lontani dal settore dopo che la banca d’affari Banc of America ha tagliato le stime sugli utili del 2003 di Duke Energy (DUK – Nyse)
da $1,40 a $1,30 e per il 2004 da $1,35 a $1,25. Dal recente meeting avuto con la societa’, la banca ha avuto l’impressione di un peggioramento sulla prevedibilita’ degli utili relativi al business del commercio energetico. Il livello dei dividendi, inoltre, e’ ritenuto troppo elevato, considerando che Duke sta in parte finanziando i dividendi e gli investimenti attraverso la vendita di asset.

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