A pochi minuti dal giro di boa, l’indice industriale supera i 9.000 punti. Nasdaq +3,43%
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La ripresa degli indici rispetto ai minimi dell’apertura si deve alla pubblicazione del NAPM non manifatturiero, in rialzo rispetto alle attese.
L’indice dei manager americani responsabili degli ordini di acquisto per le aziende (NAPM) non manifatturiere e’ salito nel mese di settembre a 50,2 contro i 45,5 del mese precedente. Il dato e’ superiore alle stime di 43,0.
Non ha fornito il supporto tanto atteso il nono taglio ai tassi di interesse operato martedi’ dalla Fed, che ha cercato di dare cosi’ una spinta alla spesa dei consumatori e delle aziende dopo l’attacco terroristico dello scorso settembre. La banca centrale americana ha tuttavia sottolineato che l’economia USA si trova di fronte a una continua debolezza.
“La possibilita’ di una recessione e’ maggiore ora che in precedenza – ha dichiarato George Jacobsen, chief investment officer presso Trevor Stewart Burton & Jacobsen – Ridurre i tassi di interesse aiuta, ma non avra’ un effetto immediato sull’economia”.
UBS Warburg prevede che la recessione durera’ per 3 trimestri, con un PIL reale in calo dell’1,0% su base annuale nel terzo trimestre 2001, in ribasso del 2,0% nel quarto trimestre 2001 e a –1,0% nel primo trimestre 2002.
“Pensiamo inoltre che la Federal Reserve operera’ altri due tagli di 25 punti base ai tassi d’interesse entro la fine dell’anno” ha dichiarato l’economista Jim O’Sullivan.
Pesa sugli indici l’allarme utili lanciato dal colosso farmaceutico Eli Lilly (LLY – Nyse), che ha ridotto le stime sugli utili per il quarto trimestre del 2001 e per l’intero esercizio 2002,
La notizia ha avuto ripercussioni anche sulla blue chip Merck & Co (MRK – Nyse) e su Bristol-Myers Squibb (BMY – Nyse) e Pfizer (PFE – Nyse).
Un ‘profit warning’ e’ giunto anche dal settore delle comunicazioni, dopo che il produttore di infrastrutture Nortel Networks (NT – Nyse) ha annunciato di attendersi una perdita netta di $3,6 miliardi per il terzo trimestre.
La banca d’investimento Robertson Stephens ha tagliato le stime del produttore di semiconduttori Advanced Micro Devices (AMD – Nyse) sugli utili del 2001 e del 2002.