Si chiude in forte calo la settimana di scambi di Wall Street. Le trimestrali di big come Coca Cola e Microsoft – infarcite di buoni numeri ma non sufficienti a soddisfare i desideri degli analisti – spingono il mercato americano a sensibili ribassi con il Nasdaq in calo di due punti percentuali e il Dow Jones addirittura sotto la soglia psicologica dei 10.000 punti per la prima volta dal 24 maggio.
Al termine di una seduta tempestata dalle vendite, l’indice Dow Jones è sceso dello 0,88% a 9.962,22 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,97% a 1.086,21 punti e il Nasdaq, alla peggiore prestazione dell’anno, il 2,12% a 1.849,09 punti.
Con la frenata di oggi, sulla piazza finanziaria statunitense gli indici principali confezionano la striscia più lunga di perdite settimanali dall’ottobre del 2002. E il Nasdaq tocca i minimi del 2004. Per tutti gli indici si tratta, quanto meno, della quarta settimana in fila in territorio negativo: lo S&P 500, riporta Bloomberg, inanella infatti la sua sesta ottava in declino, mentre il Dow Jones la quinta.
Numeri che iniziano a preoccupare gli esperti. La flessione del mercato pare diretta conseguenza delle enormi aspettative riposte nelle aziende americane e nel loro futuro da parte di investitori ed analisti: nonostante il 69% delle società abbia presentato trimestrali superiori alle stime (così riporta la rete televisiva finanzia Cnbc) quello che spaventa il popolo della Borsa è il secondo semestre dell’anno il quale – dopo il calo del superindice economico a giugno – potrebbe risultare meno brillante del previsto.
Tra i singoli titoli, male sono andate Coca Cola, Microsoft e Amazon le quali, nonostante abbiano presentato conti trimestrali in crescita non sono riuscite a pareggiare o superare le stime avanzate dagli analisti. La casa informatica fondata da Bill Gates ha lasciato sul terreno il 3,3% mentre Coca Cola ha perso il 7,6%. Amazon, il primo libraio online al mondo, è invece regredito del 12,7% scontando, anch’esso, la discrasia tra i numeri di bilancio e quelli auspicati.
In una giornata che ha visto colare a picco la quasi totalità dei comparti, difficile anche la corsa del produttore di elettrodomestici Maytag, calata del 9,8% (sempre in relazione ai risultati del trimestre) e il produttore di videogame Electronic Arts, arretrato del 5,3% malgrado l’impennata nelle vendite del suo gioco dedicato alle avventure di Harry Potter.
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Male, ancora, il colosso dei media Time Warner (-1,7%) e Procter&Gamble (-1,6%) mentre e’ stata ben comprata la produttrice di fotocopiatrici Xerox salita del 3,2% dopo che la societa’ ha annunciato di attendersi utili annuali superiori alle stime degli analisti.