Dow e Nasdaq in ribasso in tarda mattinata. Pesano le flessioni di JDS Uniphase (JDSU – Nasdaq) e il deludente dato sul PIL del secondo trimestre.
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Il tabellone elettronico (Nasdaq) non riesce a trarre beneficio dai rialzi di VeriSign (VRSN – Nasdaq) e Qualcomm (QCOM – Nasdaq) che hanno pubblicato risultati superiori alle attese, e si lascia trascinare dalle flessioni di JDS Uniphase (JDSU – Nasdaq).
Il mercato e’ rimasto deluso dalle notizie giunte dal fronte macroeconomico, a partire dal prodotto interno lordo degli Stati Uniti, cresciuto nel secondo trimestre dello 0,7% su base annua, registrando un dato inferiore rispetto alle attese degli analisti, che si attendevano una crescita dell’1,2%.
L’indice di fiducia dei consumatori americani, compilato dall’Universita’ del Michigan, il cosiddetto “Michigan Sentiment”, ha segnato in luglio un lieve calo a 92,4.
In giugno il dato era salito a 92,6, mentre il preliminare di luglio – comunicato a meta’ mese – era stato comunicato a 93,7.
Infine il dato sulla vendita di case nuove negli Stati Uniti ha registrato un rialzo dell’1,7% nel mese di giugno, portandosi cosi’ a quota 922.000; lo ha comunicato questa mattina il dipartimento del Commercio Usa.
Un sondaggio condotto dal canale televisivo CNBC insieme all’agenzia di stampa Dow Jones mostra che gli economisti intervistati si attendevano che le case vendute raggiungessero le 925.000 unita’ in giugno.
In mancanza di nuovi bilanci aziendali, gli investitori stanno digerendo i risultati negativi pubblicati giovedi’, dopo la chiusura dei mercati, da JDS Uniphase, che ha diffuso una trimestrale al minimo storico. Il gruppo ha inoltre annunciato ulteriori tagli ai posti di lavoro.
Appesantisce il listino dei titoli industriali RealNetworks (RNWK – Nasdaq), societa’ del settore Internet e media, che ha annunciato una riduzione del personale di circa 140 unita’, pari al 15% della forza lavoro complessiva, costituita da circa 950 dipendenti.
In ribasso anche il gruppo alimentare Campbell Soup (CPB – Nyse), famoso per le zuppe in scatola, sta approvando una serie di misure per tagliare i costi e rafforzare la sua posizione sul mercato, la mossa piu’ ambiziosa nei 132 anni di storia del gruppo.
La societa’ ha poi ridotto le stime sugli utili per l’anno fiscale 2002 a $1,30 per azione. Secondo i dati di First Call/Thomson Financial, gli analisti a Wall Street si attendevano utili di $1,40 per azione.