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Wall Street: dati macro un freno in attesa del discorso di Draghi

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New York – Anche Wall Street concentrata sugli ultimi rumor della Bce. Le indiscrezioni sul piano di Mario Draghi, che sarà conosciuto nei dettagli nella giornata di domani, e soprattutto la frase “acquisti illimitati di bond”, mettono sotto pressione il mercato dei Treasury, l’asset considerato tra i più sicuri. Ma le vendite si smorzano nel corso della seduta e i rendimenti sui Treasury a 10 anni riducono dunque i guadagni all’1,596%.

In chiusura l’indice Dow Jones +11,54 punti (+0,09%) a 13.047,48 punti, lo S&P500 -1,50 punti (-0,11%) a 1.403,44, mentre il Nasdaq -5,79 punti (-0,19%) a 3.069,27.

L’azionario è in rialzo, ma nessuna euforia conquista gli indici; gli investitori tentano di far fronte, d’altronde, anche agli ultimi dati economici arrivati dal fronte economico globale, che non hanno fatto altro che confermare gli ostacoli a una solida ripresa della congiuntura. Inoltre, rischia di rimanere scottato chi ritiene che la Bce sia finalmente pronta a presentare un piano “bazooka”. Euro sotto $1,26, ma risale dai minimi della seduta, quando era sceso fino a $1,2512.

Ilya Spivak, strategist del mercato valutario presso DailyFX, afferma in una nota riportata da Marketwatch che nelle prossime ore si potrebbe assistere a un ulteriore “sentiment impostato sul risk-off, ovvero sull’avversione al rischio, dopo i dati macro deludenti relativi agli Stati Uniti (ieri ha deluso l’indice ISM manifatturiero che, contrariamente alle stime, non è riuscito a riagguantare la soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione ed espansione) e all’Australia (causa il Pil che ha deluso le previsioni). Inoltre gli indici PMI dei servizi arrivati dall’Australia e dalla Cina hanno avallato i timori sulla crescita” dell’economia.

Reso noto dal fronte economico degli Stati Uniti il dato sulla produttività Usa, che nel secondo trimestre è salita più di quanto reso noto nel dato preliminare, facendo +2,2%, meglio delle stime.

Nel mese di agosto l’indice azionario Usa S&P500 è riuscito a registrare una leggera risalita, con +2%. Allora erano ancora le speranze di intervento a vincere con forza sulle delusioni dai dati macro.

I prossimi dati macro davvero importanti per gli Stati Uniti verranno pubblicati dopodomani, nella giornata di venerdì. Protagonista il mercato del lavoro, con il rapporto sull’occupazione. Le attese sono per un rallentamento della crescita delle buste paga in agosto, con disoccupazione oltre l’8% per ormai 43 mesi di fila, stando alle stime raccolte da Bloomberg.

Dando uno sguardo al fronte societario, in rialzo Facebook dopo che il numero uno Mark Zuckerberg ha reso noto di non voler vendere neanche in parte la quota detenuta nella società per almeno un anno. Titolo +4,80%.

Male FedEx, in calo -1,99% dopo aver previsto il primo calo degli utili trimestrali in quasi tre anni. Di fatto, lo spedizioniere di merci numero uno al mondo si attende per il trimestre terminato il 31 agosto utili per azione nel range tra $1,37 e $1,43, in flessione rispetto all’outlook rilasciato lo scorso 19 giugno, di una forchetta tra $1,45 e $1,60 per azione.

General Motors inizia in settimana la produzione per il mercato indiano della prima vettura progettata in Cina. Grande passo per la società che cerca di sfondare in mercati dove altri giganti stranieri hanno ad ora fallito. Titolo +2,11%.

Tra gli altri titoli, bene Disney +2,28%. I titoli del settore delle tlc sono quelli che registrano la migliore performance, con l’indice di riferimento in rialzo; in calo invece il comparto delle utility.

In ambito valutario, l’euro positivo ma torna di nuovo sotto la soglia dei $1,26 riagguantata dopo i rumor della Bce, a $1,2599. Rapporto dollaro/yen a JPY 78,37, euro/yen +0,17% a JPY 98,75.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio a quota $95,36 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.694,60 l’oncia.

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