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WALL STREET CREDE NEL SALVATAGGIO DELLA GRECIA

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Chiusura di seduta in forte rialzo per l’azionario americano, che si riscatta cosi’ dopo una serie di sedute deboli che hanno messo a rischio il poderoso rally iniziato a marzo dell’anno scorso. Il Dow Jones avanza dell’1.52% a 10058.64, il Nasdaq dell’1.17% a 2150.87, l’S&P 500 in progresso dell’1.3% a quota 1070.52. I guadagni hanno permesso ai listini di recuperare le perdite subite ieri.

Sul mercato e’ tornato l’appetito per il rischio, processo che e’ andato di pari passo con la crescita delle speranze che l’Europa salvi la Grecia, alle prese con un deficit di bilancio di dimensioni gigantesche. Per il mercato made in Usa si tratta della prova di seduta migliore da novembre.

I mercati sono sempre piu’ convinti che l’Europa sara costretta a intervenire per scongiurare un effetto domino, come ricordato oggi dal commissario Ue per gli Affari economici e monetari Joaquin Almunia. Il rischio e’ pero’ che le attese siano eccessivamente alte. Non c’e’ infatti nulla di certo al momento.

Le numerose indiscrezioni che sono rimbalzate nel corso della seduta circa un eventuale patto stretto dai Paesi della zona euro per correre in aiuto di Atene sono a piu’ riprese state smentite dai diretti interessati.

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Gli acquisti hanno interessato un po’ tutti i settori, ma a guidare i rialzi sono stati gli energetici e produttori di materiali di base, favoriti dal rincaro delle materie prime, mentre il balzo degli industriali e’ soprattutto dovuto alla promozione del settore da parte di Morgan Stanley. Caterpillar ha fatto segnare un progresso di oltre il 5%.

Le banche hanno invece sottoperformato l’andamento generale del mercato, pagando il parere negativo di Standard & Poor’s. L’agenzia si e’ detta pessimista sulle prospettive sul fronte del debito di Bank of America e Citigroup. I due istituti hanno chiuso sostanzialmente piatti dopo che S&P ha deciso di tagliare l’outlook sul debito, citando i timori che un nuovo piano di salvataggio delle banche piu’ grosse del Paese finisca per lasciare a secco i proprietari di bond.

Deboli i comparti piu’ difensivi, come health care e colossi al consumo, mentre all’interno della sfera tecnologica i guadagni sono stati in qualche modo limitati dalla delusione degli investitori per la trimestrale di Electronic Arts. La maggiore produttrice di videogame al mondo ha emesso ieri una guidance inferiore alle previsioni. L’impatto negativo della notizia si e’ fatto sentire sulla prova odierna e i titoli scivolano di quasi il 10%, schiacciati in fondo al Nasdaq.

Spiccano il volo invece le compagnie aeree (+5%), dopo che United Airlines (+14.5%) ha reso note le cifre relative alla perfomance di gennaio. Nel primo mese dell’anno il fatturato consolidato derivante dal traffico paseggeri e’ aumentato del 2.4%. American Airlines (+9.4%) da parte sua balza sulle notizie secondo cui Japan Airlines non cedera’ alle avances di Delta Airlines e rimarra’ invece fedele alla partnership stretta con AA.

Nessun impatto particolare invece dai fronte macro, dove le scorte di magazzino all’ingrosso hanno subito un’inattesa battuta d’arresto dopo due rialzi mensili consecutivi. Gli economisti sono nel complesso convinti che i livelli delle scorte siano da considerare una componente fondamentale per una crescita sostenibile del PIL nel 2010.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $1.86 attestandosi a quota $73.75 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia in rialzo a quota $1.3781. In progresso l’oro (futures con scadenza aprile) a $1077.20 l’oncia (+$11). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6040%, in progresso di 12 punti base.