Seduta contrastata e volatile a Wall Street, caratterizzata ancora una volta dal calo del greggio e dalle notizie societarie. Il Dow Jones ha terminato la giornata in ribasso dello 0.06% a 12416; l’S&P500 e’ arretrato dello 0.05% a 1412, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.23% a 2443.
Gli investitori sono stati costretti a bilanciare gli aspetti positivi e negativi rappresentati dal continuo calo dei prezzi energetici. Se da un lato l’inferiore prezzo del petrolio puo’ spingere al rialzo i titoli dei comparti retail e trasporti, e’ anche vero che a risentirne maggiormente sono le azioni delle societa’ petrolifere ed energetiche in generale, condannate ad incassare un inatteso calo dei profitti.
Pressati da un inusuale clima mite in molte regioni degli Stati Uniti e dalle speculazioni secondo cui molti fondi d’investimento siano stati alleggeriti di consistenti posizioni sul comparto, i futures con scadenza febbraio sul greggio sono arretrati di 45 centesimi a $55.64, dopo essere scivolati ai minimi livelli del 2005, poco sopra i $54 al barile. Exxon Mobil ([[XOM]]) ha ceduto lo 0.55%, Chevron ([[CVX]]) ha chiuso in calo dell’1.10%, BP Plc ([[BP]]) e’ arretrata del 2.80% dopo aver annunciato un rallentamento della produzione accompagnato da un restringimento dei margini.
Ad avanzare maggiormente e’ stato il comparto tecnologico, supportato dalle notizie provenienti dal MacWorld Expo in corso a San Francisco e dal Consumer Electronic Show di Las Vegas. A segnare il passo e’ stato il colosso informatico Apple ([[AAPL]]), il cui numero 1, Steve Jobs, ha annunciato diverse novita’, ben accolte dal pubblico investitore, che hanno avuto l’effetto di trascinare il titolo in rialzo dell’8%.
La societa’ della mela mordicchiata piu’ famosa del mondo ha siglato un accordo con Paramount sull’offerta di film attraverso il sito iTunes, ha comunicato che a febbraio sara’ disponibile la Apple TV e, ciliegina sulla torta, ha finalmente svelato l’attesissimo iPhone, dispositivo che combina le funzioni dell’iPod con quelle di un telefono cellulare, consentendo la navigazione su Internet.
Una certa cautela sui mercati e’ stata comunque imposta dalla forte incertezza sulla stagione degli utili, per cui gli analisti prevedono una crescita inferiore rispetto a quella strepitosa degli ultimi anni (18 trimestri consecutivi di incrementi a doppia cifra dei profitti).
Alcune preoccupazioni a riguardo sono state sollevate dal profit warning lanciato dalla societa’ telecom Sprint-Nextel ([[S]]), che non sara’ in grado di rispettare le stime previste per il 2007. Anche a causa di una serie di downgrade di alcune banche d’affari, il titolo e’ arretrato dell’11% . Dopo la chiusura, il gigante dell’alluminio Alcoa ([[AA]]) fara’ da apripista alle compagnie del Dow Jones nella comunicazioni dei bilanci trimestrali.
Wall Street ha anche seguito con attenzione le mosse del presidente venezuelano Hugo Chavez, intenzionato a nazionalizzare le piu’ grandi aziende telecom e servizi del paese. Le azioni in forma di ADR di CA Nacional Telefonos de Venezuela ([[VNT]]), le uniche venezuelane scambiate al Nyse, sono crollate del 27%.
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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro ha ceduto terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.2990. In rialzo l’oro. I futures con scadenza febbraio hanno guadagnato $5.60 a $615.00 all’oncia. In leggero progresso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.654% dal 4.66% di lunedi’.