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Wall Street contrastata, alta volatilita’ nel pre-Fed

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New York – Chiusura a due velocita’ a Wall Street. Il Dow Jones ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,58% a 13.001,56 punti. In negativo il Nasdaq, che ha ceduto lo 0,30% a quota 2.961,60. Tra le difficolta’ dell’Europa e i problemi economici interni, gli investitori americani hanno di che essere nervosi. L’apertura era stata contrastata per il mercato azionario, con il settore tecnologico appesantito dai cali di Apple.

Il tutto in attesa di conoscere una nuova serie di dati dal fronte economico e nel giorno in cui prende il via la due giorni di politica monetaria della Federal Reserve. Passano per il momento in secondo piano le paure legate alla situazione critica del debito europeo, crisi accelerata dalla caduta del governo olandese e dal rialzo del costo che Spagna e Italia devono sborsare sul primario per finanziare il proprio debito.

Le vendite di nuove case sono scede del 7,1% a marzo, ma anche per effetto della enorme revisione al rialzo dei dati del mese precedente. L’aggiornamento di febbraio sul valore delle proprietà immobiliari dei 20 principali centri metropolitani Usa, ha visto un calo del -3,5% annuo a febbraio, a fronte di attese per un calo del -3,4% e del ribasso di -3,8% accusato in gennaio. Si tratta dei minimi degli ultimi dieci anni.

Altro report importante e’ stato quello sulla fiducia dei consumatori, in calo a 69,2 dai 70,2 del mese precedente. Le stime erano per un risultato di 69,5. A febbraio raggiunti i massimi da 1 anno a 71,6.

La riunione di politica monetaria della Federal Reserve inizia oggi, ma bisognera’ aspettare domani per avere con ogni probabilita’ delle conferme sui piani di mantenere i tassi di interesse su livelli estremamente ed eccezionalmente bassi “almeno sino alla fine del 2014”. Le parole che Ben Bernanke usera’ saranno strettamente

Analisti ed esperti credono invece che la banca centrale Usa si troverĂ  costretta ad intervenire in anticipo. La media degli intervistati da Bloomberg in merito, vede un rialzo del costo del denaro giĂ  da giugno 2014.

Texas Instruments in forze, dopo l’annuncio di aver rivisto le stime sugli utili del secondo trimestre, portandole oltre le attese degli analisti. Di contro, male Netflix, a seguito della revisione al ribasso della crescita dei consumatori Usa. Occhi sui conti di Apple, i cui titoli cedono un oltre un punto percentuali, andando a pesare sulle contrattazioni del Nasdaq.

Il colosso Walmart cede circa cinque punti percentuali dopo che la maggiore catena di vendite al dettaglio per fatturato e’ stata coinvolta in uno scandalo di corruzione. Il gruppo e’ accusato di aver versato tangenti per accelerare l’apertura di alcuni punti vendita a Citta’ del Messico.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati sulla fiducia dei consumatori e sulla vendita di nuove abitazioni alle 16.00, insieme all’indice Fed di Richmond.

In ambito valutario, occhio all’euro, che riduce i guadagni nei confronti del dollaro, salendo di appena +0,07% a quota $1,3164, piatto anche sullo yen con -0,07% a JPY 106,69. Rapporto dollaro yen in calo dello 0,12% a JPY 81,06.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in crescita dello 0,27% a $103,39 al barile, mentre le quotazioni dell’oro avanzano dello 0,59% a $1.642,30 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,94%, in rialzo di 0,5 punti base.