Il mercato riscopre la propensione al rischio, grazie anche a un’euro che recuper la soglia di $1.23. Il tutto mentre e’ proseguita la buona intonazione delle piazze europee, i flussi netti di capitale Usa sono cresciuti ancora una volta e il settore manifatturiero a New York e’ lievemente miglioramento (per quanto lontano dai tempi migliori).
Sono questi alcuni dei market mover della giornata a Wall Street, che continua ad essere impostata al rialzo. Il tutto mentre l’euro riscopre forza grazie anche alla solida domanda registrata dalle aste di titoli di stato in Spagna e Irlanda.
Sono i comparti industriale e tecnologico a sostenere i listini, come dimostra l’andamento di titoli come Boeing e Caterpillar.
Il Dow sale di 99 punti (era arrivato a +11) a 10289 (+0.99%), il Nasdaq avanza di 31 punti a 2275 (+1.40%) mentre l’S&P 500 segna +12 punti a 1102 (+1.11%).
Sul fronte macro, l’ultimo dato pubblicato e’ quello sulla fiducia dei costruttori di case, scesa ai minimi di marzo con il venir meno dei benefici fiscali del governo per incentivare l’acquisto della prima casa.
Sempre sul fronte macro, il flusso netto di capitali, in continua crescita, anche se il risultato e’ lontano dal record di marzo.
Migliora il NY Empire State Index, cresciuto (a 19.57) anche se meno delle attese e su livelli molto bassi rispetto ad aprile (31.9).
Attenzione anche ai prezzi all’import, che hanno registrato la maggior flessione dal luglio 2009, a causa della flession e dei prezzi del greggio.
Le borse del Vecchio Continente e a Wall Street sembrano lasciarsi cosi’ alle spalle la bocciatura della Grecia arrivata ieri dall’agenzia di rating Moody’s, che ha abbassato di 4 gradini il giudizio sui titoli di Stato ateniesi portandoli da A3 a Ba1, livello spazzatura. In pratica i bond emessi dal governo di Atene sono considerati adatti per un investimento speculativo.
Ignorato anche il taglio odierno effettuato dalla stessa agenzia di rating su nove banche greche le cui valutazioni sulla solidita’ finanziaria “stande alone” restano invariate.
I timori che ormai quotidianamente si concentrano sul debito sovrano dell’Eurozona sembrano per il momento essersi attenuati, anche se va detto che la situazione resta osservata speciale. Lo dimostra il fatto che il Tesoro spagnolo ha concluso con successo l’asta di titolo a 12 e 18 mesi per 5.2 miliardi di euro (comunque nella parte bassa della forchetta prevista), ma con un rendimento superiore rispetto alla stessa asta di un mese fa (per i bond a 12 mesi il rendimento e’ al 2.303% dall’1.59% di maggio, ben sopra lo 0.4% dell’equivalente francese).
Questo fa pensare, come sostiene il bond strategist di Monument Securities Marc Ostwald, “che Moodys’ potrebbe decidere di tagliare il rating spagnolo”, attualmente pari a tripla A.
A scaldare i listini europei ci sono notizie di M&A. Il colosso dei media News Corp. accelera (da +0.78% dell’apertura a +5%) ha offerto $11.5 miliardi per aggiudicarsi il 61% che ancora non controlla dell’operatore tv inglese BSkyB. Quest’ultimo, il cui titolo e’ balzato di oltre il 20% ai massimi da 10 anni, ha rifiutato l’offerta ma resta aperto alle trattative: la mossa verra’ accettata se il magnate australiano Rupert Murdoch mettera’ sul piatto 800 pence per azione, di piu’ dei 700 pence ora proposti.
Apple (+0.9%) ha alzato i veli sul nuovo Mac Mini. Incrementa i guadagni Research in Motion (+3.71%) che dal canto suo sta mettendo a punto uno smartphone touchscreen. Sembra anche stia studiando un tablet.
Ancora attenzione alle azioni di BP (ieri scese di quasi il 10%). Nel pre-mercato i titoli avevano iniziato a limare i guadagni iniziali, registrati pur snobbando la decisione di Fitch di tagliare di sei gradini, a BBB da AA, il rating sull’azienda. Al momento cedono l’1.43% dal -0.42% dell’apertura. Oggi il presidente Obama terra’ un discorso dalla Stanza Ovale.
Giornata da dimenticare per Best Buy. La catena dell’elettronica cede il 6.26% dopo aver registrato conti definiti “sotto le attese”. Confermata la guidance per il 2011.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio accelerano. I futures con consegna luglio guadagnano $1.16 attestandosi a quota $76.28 al barile. Sul valutario la moneta unica scambia in rialzo a quota $1.2324 (+0.84%). L’oro segna +$4 a $1228. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.2620%.