Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i derivati sui principali indici della borsa americana sono nettamente migliorati (vedi quotazioni a fondo pagina), complici una serie di dati macro migliori delle attese.
Si preannuncia cosi’ una partenza positiva all’indomani di un forte sell-off legato a tensioni geopolitiche tra le due Coree e il persistere di un quadro difficile in Irlanda nonostante il salvataggio.
Le buone notizie, almeno per ora, non mancano a Wall Street. I sussidi di disoccupazione sono calati a sorpresa di 34000 unita’ a 407000. Il reddito personale e’ cresciuto a ottobre, sotto le attese le spese al consumo ma l’inflazione (il PCE core) e’ scesa ai minimi record.Gli ordini di beni durevoli hanno invece deluso con un calo decisamente piu’ ampio delle stime.
Alle 15:55 ora italiana, sara’ la volta della fiducia del Michigan (dato finale di novembre). Alle 16:00 verra’ pubblicato il dato sulle vendite di case nuove e quello dei prezzi delle case. Alle 16:30 sara’ la volta delle scorte di petrolio.
Sul fronte societario, Oracle (ORCL) ha avuto la meglio sulla tedesca Sap (SAP). Termina una vicenda legale su violazione di brevetti con un pagamento da $1.3 miliardi. La catena di gioellerie Tiffany (TIF) ha registrato utili trimestrali in rialzo del 27% e rivisto all’insu’ l’outlook per l’anno.
L’effeto Wall Street si fa sentire anche in Europa dove i listini aumentano i guadagni: Parigi +0.68%, Madrid +0.69%. Meglio a Londra con un +1.01% e Francoforte con un +1.64%, merito anche del rialzo record a novembre dell’Ifo. Sulla parita’ Piazza Affari, finora in calo.
Si segnala il permanere comunque delle tensioni legate al debito sovrano con i rendimenti sui bond irlandesi che in mattinata hanno puntato verso il 9% mentre il cds per proteggersi contro il rischio di default dell’Italia ha toccato un nuovo record. Da notare l’allargamento degli spread di Spagna, Portogallo e Irlanda.
Su Dublino pesa anche la decisione di S&P, stamane, di tagliare il rating. Il governo irlandese oggi presentera’ il piano quadriennale di risanamento del deficit da 15 miliardi di euro. Di questi, secondo alcune indiscrezioni, 5 miliardi potrebbero interessare aumenti di tasse. Resta pero’ alta l’allerta sul fronte politico che potrebbe portare a una caduta del governo mettendo a rischio l’implementazione della legge di bilancio.
Secondo il Financial Times, il governo irlandese assumera’ una quota di maggioranza nella Bank of Ireland (nel pre-mercato a New York il titolo cede il 23.53%), anche se ha dichiarato che non intende procedere ad una completa nazionalizzazione.
A tutto cio’ si aggiungono gli allarmi lanciati dalle banche tedesche e sui rischi che il piano della Merkel potrebbe avere sulle vendite dei bond.
L’outlook della moneta unica rimane decisamente preoccupante. Di fatto, l’euro sta scontando la fuga dal rischio degli investitori in questo periodo di forte incertezza.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna gennaio sono in rialzo dello 0.58% a quota $81.72 il barile. Il derivato con scadenza gennaio dell’oro segna -0.25% a $1376.30 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cambia rotta guadagnando lo 0.15% a quota $1.3388.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in rialzo di 9 punti (+0.76%) a quota 1187.30.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 16.75 punti (+0.79%) in area 2135.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 71 punti a quota 11085 (+0.64%).