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WALL STREET CONSOLIDA LE PERDITE

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A due ore dalla fine delle contrattazioni a New York, i principali indici di borsa risentono del calo di blue chip come Eastman Kodak, Coca-Cola e General Electric, e dei realizzi su biotech e semiconduttori.

Altri motivi di fiacca: il pessimismo che circonda la svalutazione del peso argentino e la scia di profit warning aziendali a partire da questa settimana.

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In particolare, i semiconduttori hanno segnato un mini-rally in prima mattinata dopo che la banca d’investimento USB Piper Jaffray ha alzato il giudizio sul settore, dichiarando che attualmente siamo all’inizio di una ripresa ciclica per l’industria.

Ma i realizzi alla fine hanno prevalso. Cosi’, l’indice di settore, il Philadelphia Semiconductor Index(SOX), che aveva guadagnato oltre l’8% venerdi’, segna oggi -1,6%.

Il titolo del gigante delle bevande analcoliche Coca-Cola (KO – Nyse) e’ in ribasso nelle contrattazioni dopo che la banca d’affari J.P. Morgan Chase & Co. ne ha abbassato il giudizio da “Long-Term Buy” a “Market Perform”, sostenendo che le aspettative sono troppo alte e che il gruppo potrebbe anche risentire fortemente della svalutazione della moneta argentina e di quella giapponese.

Il colosso industriale diversificato General Electric (GE – Nyse) cede nelle contrattazioni, dopo che la banca d’affari Credit Suisse First Boston ha rimosso il titolo dalla sua “Focus List” sulle preoccupazioni scaturite dalla cancellazione degli ordini di turbine.

Eastman Kodak (EK – Nyse) perde il direttore generale, a favore di Lucent. Il colosso delle infrastrutture Lucent Technologies (LU – Nyse) ha infatti nominato nuovo amministratore delegato Patricia Russo – che gia’ aveva aiutato in passato il gruppo nello spin-off da AT&T (T – Nyse) – confidando che possa guidare la societa’ verso un repentino miglioramento.

Intanto sul piano macroeconomico la banca centrale dell’ Argentina ha imposto la chiusura del mercato finanziario e del mercato dei cambi lunedi’ e martedi’ dopo l’ annuncio durante il weekend della svalutazione del peso argentino di circa il 30%.

L’ Argentina adottera’ un cambio fisso interno (la moneta si chiamera’ ”argentino”) di 1.40 per dollaro, da utilizzare per export, import e trasferimento di capitali.

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