Nessun segno di miglioramento per gli indici USA che, a due ore dalla chiusura, consolidano i forti ribassi. A guidare le perdite e’ il settore high tech, con un calo del Nasdaq Composite di circa il 3,5%.
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Gli investitori hanno focalizzato la propria attenzione tutta sullo stato dell’economia USA che, nonostante le sorprese arrivate la scorsa settimana dal dato sul prodotto interno lordo, sembra rischiare nuovamente l’ingresso in un periodo di recessione.
Ad alimentare le preoccupazioni di investitori, operatori e analisti sono stati questa mattina i dati settimanali relativi alle richieste di sussidi di lavoro, il cui livello medio mensile e’ salito al livello piu’ alto dall’ottobre 1992.
Il mercato del lavoro continua a indebolirsi – ha dichiarato Ryan Brecht di Standard’s & Poor MMS – un fenomeno che se continuera’, provochera’ indubbi riflessi sui consumi”.
Concorda Steven Wood, capo economista presso Financial Oxygen, secondo cui “un incremento nel numero di sussidi di disoccupazione porterebbe a un indebolimento della crescita del reddito, della spesa al consumo e dell’attivita’ economica in generale”.
“Questo ciclo – ha poi concluso Wood – spingera’ la Federal Reserve a tagliare nuovamente i tassi d’interesse”.
Ed e’ proprio sul costo del lavoro e sulle prospettive di una prossima manovra da parte della banca centrale USA che molti analisti sembrano adesso dibattere.
Mentre il mercato dei titoli di stato sembra gia’ dare per scontato un taglio dei tassi di 50 punti base in occasione del prossimo incontro della Fed il 15 maggio, alcuni ritengono che Greenspan e i suoi colleghi potrebbero approvare una manovra piu’ contenuta.