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WALL STREET: CLIMA POSITIVO PRIMA DEI DATI MACRO

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Avvio di seduta positivo per i listini americani, che ritrovano la via dei guadagni dopo le prove deludenti delle ultime giornate. Il Dow Jones guadagna lo 0.57% a 10488, l’S&P500 lo 0.52% a 1180 e il Nasdaq lo 0.73% a 2112.

A diffondere il buonumore sui mercati Usa e’ il calo del petrolio. Il prezzo del greggio e’ sceso sotto i $49 al barile, sotto pressione a causa delle attese di un aumento delle scorte settimanali di greggio. I dati sulle scorte saranno pubblicati alle 16:30 ora italiana. Il future con scadenza gennaio in questo momento cede 27 centesimi a quota $48.85.

Buone notizie anche dal fronte economico. Nel mese di ottobre il redito personale e le spese al consumo sono saliti rispettivamente dello 0.6% e dello 0.7%. Entrambi i valori si sono rivelati superiori alle attese del mercato.

La giornata e’ ricca sotto il profilo degli indicatori macro. Alle 16:00 saranno pubblicati l’indice ISM (l’indicatore che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera negli Usa) e i dati sulle spese per le costruzioni.

Nel corso della giornata saranno inoltre diffuse le cifre sulle vendite di auto di ottobre. Particolarmente attesa, infine, e’ la pubblicazione del Beige Book (in calendario alla 20:00), il rapporto bimestrale della Federal Reserve sull’economia americana.

Sul fronte societario, buone notizie dal settore hi-tech. Il colosso informatico IBM ha annunciato di essersi aggiudicato un contratto decennale del valore di $1 miliardo da istituzioni finanziarie in Europa. Positive inoltre le previsioni annunciate dalla societa’ di infrastrutture chip Novellus sui risultati del quarto trimestre. In progresso anche Lucent Technologies, nonostante il downgrade sul titolo emesso da una banca d’affari.

Sugli altri mercati, sono in lieve aumento i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.33% contro il 4.36% della chiusura di martedi’. L’oro cede $0.1 a $453.1 all’oncia e il dollaro viene scambiato a 1.3293 contro l’euro, nuovo massimo storico. Sul biglietto verde pesa la diffusa opinione che gli usa favoriscono un dollaro debole per i benefici in termini di riduzione del disavanzo delle partite correnti.