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WALL STREET: CHIUSURA SUI MASSIMI DOPO LA FED

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I mercati USA chiudono sui massimi una seduta trascorsa all’insegna del nervosismo, prima in attesa della decisione della Fed sui tassi e poi per la sorpresa derivata dall’entita’ del taglio.

”Il mercato si aspettava una riduzione dell’obiettivo sui Fed Fund – dice a Wall Street Italia Cesare De Novellis, senior vice president della banca d’affari Jefferies -, ma non di 50 punti base, motivo per cui li’ per li’ gli investitori sono rimasti scioccati. La decisione del FOMC mette in ansia per la ripresa economica. Finora infatti la Fed e i politici avevano sempre rassicurato i mercati che la crescita, seppur lenta, c’era. Ma un taglio cosi’ aggressivo non fa ben pensare. Adesso la parola passa alla BCE”.

Per i mercati americani si tratta della quarta seduta consecutiva in rialzo. Alti i volumi di scambio.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.418,97 (+1,27%)
Il Dow Jones a 8.771,01 (+1,07%)
L’S&P 500 a 923,76 (+0,91%)

Con voto unanime, la banca centrale USA ha ridotto i tassi d’interesse a breve di 50 punti base, portandoli all’1,25%, il livello piu’ basso dal 1961.

Si tratta della dodicesima revisione al ribasso consecutiva. L’ultimo intervento del FOMC sul costo del denaro risale al dicembre 2001, quando l’obiettivo sui Fed Fund era stato portato all’1,75%.

La mossa ha spiazzato gli operatori, che si attendevano una riduzione di 25 punti base.

Il FOMC ha tagliato dello 0,50% anche il tasso di sconto, che passa cosi’ dall’1,25% allo 0,75%. Il bias e’ stato portato a ‘neutral’, cosa che indica che nuove mosse espansive di politica monetaria da parte della banca centrale USA sono improbabili.

Ecco il documento ufficiale della Fed.

Immediate le ripercussioni del taglio sulle quotazioni del dollaro. Il biglietto verde si e’ nuovamente riportato sotto la parita’ nei confronti dell’euro, fino a toccare il livello piu’ basso dal 26 luglio.

Secondo Gerald Lucas, senior government strategist di Merrill Lynch, “l’immediato balzo in avanti degli indici dopo la decisione della Fed di ridurre i tassi dello 0,50% si spiega con il fatto che i mercati avevano scontato una riduzione minore. Adesso i contratti future con scadenza a marzo anticipano una probabilita’ del 10% di una revisione al ribasso di 25 punti base in primavera. A dicembre non dovrebbe esserci alcun taglio”.

Secondo Alan Ackerman, market strategist di Fahnstock & Co., “la riduzione dei tassi di 50 punti base da’ una vera scossa all’economia invece del piccolo shock che un taglio dello 0,25% avrebbe potuto provocare. Con questa mossa, la Federal Reserve ha detto la verita’ sulla ripresa economica: non ha cercato di nascondere che la crescita ha rallentato significativamente”.

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Tra gli altri temi della seduta, da segnalare l’entusiasmo degli investitori per la vittoria dei repubblicani al Congresso e per le dimissioni del discusso presidente della Securities and Exchange Commission, Harvey Pitt, che lascia la Consob americana dopo oltre un anno di pesanti critiche.

Con la vittoria dei repubblicani alle elezioni di meta’ mandato, l’attesa e’ per un taglio delle tasse e per una spesa governativa piu’ alta. “Un nuovo stimolo alla crescita economica e’ ora probabile – osserva Tony Crescenzi, responsabile dell’ufficio studi della boutique finanziaria Miller Tabak & Co. -. Sebbene l’incentivo non sara’ molto alto, l’economia ne beneficera’ sicuramente. L’esito delle elezioni migliorera’ la percezione delle prospettive dell’economia statunitense e aiutera’ a sostenere gli investimenti stranieri, un elemento importante per la performance dei mercati azionari USA”.

Crede in un imminente taglio delle tasse anche Jonathan Simon, strategist di J.P. Morgan Fleming, secondo cui “lo stimolo fiscale sara’ piu’ vantaggioso per l’azionario che per l’obbligazionario”.

Sul fronte societario, grande attesa per la trimestrale del colosso delle infrastrutture Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq), che sara’ comunicata tra pochi minuti.

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