Dopo qualche tentennamento, i mercati americani riescono a chiudere la seduta in rialzo.
Il Nasdaq ha chiuso a 1.422,41 (+0,83%)
Il Dow Jones a 8.645,77 (+0,26%)
L’S&P 500 a 912,23 (+0,63%)
Gli investitori hanno accolto con favore la notizia delle dimissioni del ministro del Tesoro USA, Paul O’Neill, considerato dagli esperti il peggior ministro che gli Stati Uniti abbiano avuto negli ultimi 40 anni.
E’ la prima volta che uno dei principali esponenti dell’amministrazione Bush abbandona il campo, anche se non e’ del tutto raro che i membri del gabinetto si dimettano a meta’ mandato.
Le dimissioni di O’Neill sono state seguite da quelle del consigliere economico della Casa Bianca, Larry Lindsey, che molti davano come uno dei papabili per la carica piu’ alta del Tesoro.
“L’annuncio a sorpresa del ministro del Tesoro e’ stato accolto positivamente dal mercato per due motivi principali – dice a Wall Street Italia Cesare De Novellis, senior vice president della banca d’affari Jefferies -. Innanzitutto perche’ questo personaggio non godeva di grande stima, soprattutto dopo come si era comportato nel corso delle crisi argentina e brasiliana. In secondo luogo perche’ O’Neill e’ stato sempre percepito come contrario ad adottare una politica fiscale aggressiva, cosa che ci si augura fara’ il suo successore.
In generale comunque la giornata borsistica e’ stata piuttosto fiacca. In attesa degli sviluppi della situazione irachena (ricordiamo che la scadenza imposta dall’Onu per la comunicazione di eventuali armi illegali e’ fissata per domenica, ndr), gli investitori hanno preferito non prendere posizioni”.
La notizia del rimpasto nell’amministrazione Bush ha permesso ai mercati di lasciarsi alle spalle la delusione per il dato sulla disoccupazione di novembre, salita al 6%, il livello piu’ alto dal luglio 1994. Non bisogna dimenticare pero’, sottolineano gli esperti, che quello del lavoro e’ l’ultimo comparto a mostrare un miglioramento in una fase di ripresa del ciclo economico.
Sul fronte societario, da segnalare la trimestrale superiore alle stime della societa’ di semiconduttori National Semi (NSM – Nyse). Nella tarda serata di ieri, indicazioni positive erano arrivate anche dal numero uno del settore, Intel (INTC – Nasdaq).
Non accennano a diminuire, intanto, le preoccupazioni per la crisi della compagnia aerea United Airlines (UAL – Nyse), la cui bancarotta potrebbe essere annunciata gia’ domenica.
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