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WALL STREET: CHIUSURA INCOLORE PER GLI INDICI USA

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Chiusura fiacca per gli indici azionari, appesantiti dalle preoccupazioni per il nuovo rally del petrolio. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.38% a 10177 e l’S&P 500 lo 0.06% a 1134. Positivo invece il Nasdaq, salito dello 0.16% a 1955.

Dopo le buone performance delle ultime giornate, i listini Usa si sono posizionati per una pausa di consolidamento. Le preoccupazioni sul nuovo aumento dei prezzi energetici e le notizie non brillanti dal fronte societario non hanno lasciano troppo spazio alle possibilita’ di una prosecuzione del rally messo a segno nelle ultime due sedute.

Il principale freno al progresso degli indici e’ arrivato dal petrolio. Il prezzo del greggio nel corso degli scambi e’ salito oltre la soglia dei $51 segnando dei nuovi massimi storici. A sostenere le quotazioni sono intervenute soprattutto le preoccupazioni per le conseguenze degli uragani, che hanno compromesso la produttivita’ delle piattaforme nel Golfo del Messico. Gli operatori ammettono di essere stati troppo ottimisti nel quantificare i tempi necessari per la ripresa delle attivita’ a pieno regime. Persistono inoltre i timori che l’accordo raggiunto tra il governo nigeriano e il gruppo di ribelli non duri. Il future con scadenza novembre ha chiuso in rialzo di $ $1.18 a $51.09 al barile.

Non ha contribuito a migliorare il clima della giornata l’ultimo dato sull’ISM Servizi. Nel mese di settembre l’indicatore e’ sceso a 56.7 dai 58.2 del mese precedente. Il consensus era per un incremento a 58.8.

Passando al comparto societario, cattive notizie dal settore hi-tech. Dopo Intel (INTC – Nasdaq), Texas Instruments (TXN – Nyse), National Semiconductor (NSM – Nyse) e Cypress Semiconductor (CY – Nyse), anche Advanced Micro Devices (AMD – Nyse) ha emesso un warning sulle vendite. La notizia ha pesato sull’intero comparto dei semiconduttori. Sotto pressione Hewlett-Packard (HPQ – Nyse), Yahoo (YHOO – Nasdaq)
e Google (GOOG – Nasdaq) colpite dai downgrade delle banche d’affari. Alcuni problemi legati alla commercializzazione del farmaco Rituxan hanno poi sotto pressione il gruppo biotech Genentech (DNA – Nyse). A poche ore dalla chiusura e’ poi arrivata la notizia che la casa farmacuetica Chiron non distribuira’ vaccini antinfluenzali a causa della sospensione delle licenze da parte delle autorita’ britanniche. Il titolo ha subito un duro contraccolpo perdendo oltre il 17%.

Tra i pochi spunti positivi, da segnalare l’upgrade di banca d’affari sul colosso informatico IBM (IBM – Nyse) e il buon progresso di Netflix (NFLX – Nasdaq). La societa’ di noleggio di DVD online e’ balzata di quasi il 7% dopo aver rivisto al rialzo le stime di terzo trimestre.

Tra i trenta titoli del Dow Jones i migliori guadagni li hanno registrati Exxon Mobil, SBS Communications, Intel e Walt Disney. Guidano invece la cliassifca dei ribassi piu’ pesanti AIG, Boeing, Caterpillar, Alcoa e Marck & Co. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro ha azzerato i guadagni sull’euro. Il cambio tra le due valute e’ tornato sopra la soglia dei $1.23 a $1.2318. Il future sull’oro ha beneficiato della debolezza della valuta americana e della forza del petrolio e ha chiuso in rialzo di $4.20 a $419.80. Stabili i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.17% come alla chiusura di lunedi’.

Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi
l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli
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