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WALL STREET CHIUDE IN CALO, TIMORI SU ECONOMIA

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I listini americani non sono riusciti a conservare i guadagni realizzati nella prima parte della giornata ed hanno chiuso la seduta in rosso. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.89% a 12160, l’S&P500 lo 0.68% a 1350, il Nasdaq ha ceduto lo 0.69%a 2457. Le trimestrali societarie migliori delle attese non sono state sufficienti a ristabilire un clima di fiducia tra gli operatori, impegnati a metabolizzate gli ultimi dati macro che hanno evidenziato una nuova accelerazione dell’inflazione ed un ulteriore deterioramento del comparto immobiliare.

Nell’ultimo mese, i prezzi alla produzione sono cresciuti in misura maggiore delle attese (+1.4% contro +1%), la versione “core” dell’indicatore ha comunque rispettato le stime avanzando dello 0.2%. Lo scorso venerdi’ anche il rapporto sul prezzi al consumo (CPI) aveva evidenziato un incremento dei prezzi oltre le stime.

Da un articolo pubblicato in mattinata sia dal Wall Street Journal che dal Financial Times, si e’ appreso che le aspettative del mercato su un prossimo rialzo dei tassi d’interesse appaiono esagerate. Le previsioni sono per una conferma dell’attuale costo del denaro nel meeting di fine gougno, ma non e’ ancora chiaro quale sara’ l’atteggiamento della Fed per i prossimi mesi. Molti analisti hanno dichiarato di attendersi una ripresa della politica monetaria restrittiva entro la fine dell’anno, ipotesi supportata proprio dal continuo aumento dell’inflazione e dai commenti degli stessi governatori della Banca Centrale, determinati a garantire la stabilita’ dei prezzi.

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Gli altri dati presenti in calendario hanno mostrato un nuovo calo dei nuovi della cantieri edili e delle licenze di costruzione, a conferma dell’evidente debolezza che continua a caratterizzare il mercato immobiliare, ed una diminuzione della produzione industriale, scesa dello 0.2% contro le stime di un rialzo pari a +0.1%.

Sul fronte societario, riflettori puntati sulle trimestrali. La banca d’affari Goldman Sachs (GS) ha riportato numeri fiscali che hanno largamente battuto le attese degli analisti. A differenza delle rivali, Goldman e’ stata una delle poche istituzioni ad aver evitato le massicce perdite legate alla crisi dei mutui. Una crisi che, stando alle stime della stessa banca, non si concludera’ prima del 2009 e potrebbe necessitare di una raccolta di nuovi capitali per un valore di $65 miliardi per poter far fronte alle svalutazioni. A riportare risultati migliori del consensus e’ stata anche la catena retail dell’elettronica Best Buy (BBY), che ha pure confermato l’outlook sull’anno fiscale 2009.

Tra i titoli del Dow Jones, le migliori performance sono state realizzate dai due titoli energetici Chevron (CVX) ed Exxon Mobil (XOM). A guidare la lista dei ribassi sono stati American Express (AXP), American International Group (AIG) e Home Depot (HD).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, seduta ancora una volta volatile per il greggio. I futures con scadenza luglio hanno chiuso in ribasso di 60 centesimi a $134.01 al barile. I segnali che continuano a giungere sulla congiuntura statunitense continuano a puntare ad un rallentamento che potrebbe avere l’effetto di contenere l;a domanda per l’oro nero. Inoltre, e’ ampiamente atteso, gia’ per questo fine settimana, l’annuncio dell’Arabia Saudita su un incremento della produzione giornaliera.

Sul valutario, euro in lieve progresso rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5512. Piatto l’oro a $886.90 l’oncia (+$0.60). In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.2250% dal 4.2450% di lunedi’

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