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WALL STREET CHIUDE CHINANDO ANCORA LA TESTA

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Gli indici Usa falliscono i tentativi di recupero e terminano le contrattazioni in territorio negativo. Il Dow Jones sfonda nuovamente i 9.500 punti, raggiungendo il minimo dal 5 novembre 2001, mentre il Nasdaq capitola al di sotto di quota 1.500, attestandosi a 1.464 punti, il valore di chiusura del 26 settembre scorso.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.464,76 (-2,14%)
Il Dow Jones a 9.431,77 (-1,36%)
L’S&P 500 a 1.006,29 (-1,34%)

La seduta e’ stata caratterizzata da un’alta volatilita’, in attesa dell’appuntamento di domani con il triple-witching
, il cosiddetto giorno delle tre streghe, caratterizzato dalla scadenza contemporanea di una serie di derivati come i future, le opzioni e le opzioni sugli indici.

Sui mercati americani hanno continuato a pesare i timori sulla ripresa della congiuntura economica, alimentati dai dati poco confortanti relativi al balzo record del deficit commerciale nel mese di aprile e ai sussidi di disoccupazione settimanali . Entrambi gli indicatori hanno deluso le stime degli analisti, oscurando la performance positiva del Superindice economico di maggio.

Il segno piu’ ha fatto capolino sugli indici immediatamente dopo la comunicazione del dato relativo al ‘Philadelphia Fed Index’ di giugno, che ha superato ampiamente le stime. Ma gli acquisti sui mercati sono durati il tempo di un attimo, con gli investitori che hanno preferito concentrarsi sulle notizie poco confortanti provenienti dal fronte societario. L’ondata ribassista e’ continuata poi sulla scia delle tensioni in Medioriente. Da segnalare come per il secondo giorno consecutivo gli Usa e la Gran Bretagna hanno bombardato l’Iraq . Gli attacchi israeliani a Nablus hanno reso piu’ fosco lo scenario geopolitico.

La decisione del dipartimento di giustizia Usa di avviare un’ indagine sull’industria dei chip ha scatenato le vendite sui semiconduttori. La sfiducia e’ stata poi alimentata dalla nota negativa di Morgan Stanley su General Motors (GM – Nyse) e su Ford (F – Nyse) e dal calo dei biotech sulla scia del profit warning lanciato da Genzyme (GENZ – Nasdaq). Il titolo ha ceduto per tutto il corso della seduta toccando i minimi degli ultimi due anni . Bastonato anche il comparto dei software (GSO ), con l’indice di riferimento che e’ arrivato a toccare il livello minimo dall’aprile del 1997 .

Tra le blue chip in calo

A pesare sul Dow Jones sono state le perdite di General Motors (GM – Nyse) e di IBM (IBM – Nyse). Il titolo del colosso informatico e’ arrivato testare i minimi dall’ottobre del 1998. Male anche l’operatore telefonico AT&T (T – Nyse), che si e’ confermato tra le maglie nere del listino dei titoli industriali

I titoli e i settori in movimento

INFRASTRUTTURE PER TLC E CELLULARI In guadagno il colosso dei cellulari Nokia (NOK – Nyse) che ha rivisto al ribasso le
stime sulle vendite
del secondo semestre dell’anno, dichiarando tuttavia di poter rispettare l’obiettivo sull’utile per azione del 2002. Il direttore finanziario ha inoltre preannunciato, sebbene in modo non ufficiale, un piano di acquisto di azioni proprie (buyback). In calo il colosso dei servizi per le tlc Qualcomm (QCOM – Nasdaq), dopo che la banca d’affari Deutsche Bank ha dichiarato che nonostante il titolo rimanga il suo favorito sul lungo termine, le aspettative sui risultati 2002 e 2003 sono troppo alte.
Male Motorola (MOT – Nyse) e Ericsson (ERICY – Nasdaq). Tra le maglie nere si e’ messa in luce Worldcom (WCOM – Nasdaq), il cui rating sul debito e’ stato tagliato dall’agenzia di rating Fitch .

BIOTECH (BTK)
A deprimere il settore e’ arrivato mercoledi’ a mercati chiusi il ‘profit warning’ di Genzyme (GENZ – Nasdaq) sul secondo trimestre e sull’intero anno 2002. La societa’ e’ stata subito bacchettata dalla banca d’affari Goldman che ha tagliato il rating sul titolo e le stime sugli utili del gruppo.
In forte calo il titolo del colosso biotech ImClone Systems (IMCL – Nasdaq), nel mirino della Sec, la Consob americana, per le operazioni di insider trading che hanno portato all’arresto dell’ex amministratore delegato.

SEMICONDUTTORI (SOX)
In calo il settore, ancora scottato dalla notizia dell’indagine del dipartimento di Giustizia Usa sull’industria dei chip per presunte illegalita’ in relazione alle memorie DRAM. Ricordiamo che Micron Technology (MU – Nyse), la rivale tedesca Infineon (IFX – Nyse) e la sudcoreana Samsung (numero uno mondiale della DRAM) hanno ricevuto citazioni in giudizio dal grand giuri’. Performance negativa per Intel (INTC – Nasdaq), Texas Instruments (TXN – Nyse), Xilinx (XLNX – Nasdaq).

HARDWARE (GHA). In ribasso il settore.
Seduta negativa per il titolo del colosso informatico IBM Ibm (IBM – Nyse), che e’ arrivato a testare il valore di $72,01, il livello piu’ basso dall’ottobre del 1998. Male Apple (AAPL – Nasdaq), che il 18 giugno ha lanciato un ‘profit warning’, Sun Microsystems (SUNW – Nasdaq), Dell (DELL – Nasdaq) e Hewlett Packard (HPQ – Nyse), il cui rating sul credito e’ stato tagliato il 17 giugno dall’agenzia Moody’s.

AUTO (DJ_ATO)
Sotto pressione il comparto dopo che la banca d’affari Morgan Stanley ha dichiarato di prevedere una performance in linea con il mercato per il settore auto tagliando tuttavia i rating di General Motors (GM – Nyse) e Ford
(F – Nyse) da ‘overweight’ a ‘equal-weight’.

RETAIL (DJ_RTS) In calo il comparto.
In leggero calo la catena di abbigliamento Gap (GPS – Nyse) nonostante la banca d’affari Banc of America abbia alzato il giudizio sul titolo da ‘market perform’ a ‘buy’.
In crescita la catena di caffetterie Starbucks (SBUX – Nasdaq) dopo che la banca d’affari J.P. Morgan ha aggiunto il titolo alla propria Focus List.
Goldman Sachs
ha invece bacchettato i rating sui titoli delle societa’ retail Neiman Marcus (NMG – Nyse) e Sears (S – Nyse).

ENERGIA (XNG)
Chiusura negativa per il titolo energetico Dynegy
(DYN – Nyse), che ha annunciato prima dell’inizio delle contrattazioni l’eliminazione di 340 posti, pari al 6% della forza lavoro.

FINANZIARI (DJ_FIN) E BROKERAGGIO (DJ_SCR) In calo i settori.

Nonostante abbia battuto le stime sugli utili, la banca d’affari Goldman Sachs (GS – Nyse) ha terminato le contrattazioni in rosso dopo essersi dichiarata prudente sulle prospettive di breve termine.
In calo Merrill Lynch (MER – Nyse), che ha negato un suo coinvolgimento nel caso Imclone .

FARMACEUTICI (DRG).
In crescita Bristol-Myers (BMY – Nyse) che ha confermato le stime sugli utili per il 2002.

PETROLIFERI (XOI). In guadagno il settore sulla scia dell’aumento del prezzo del petrolio a causa delle tensioni in Medio Oriente.
In rialzo il titolo del colosso petrolifero ChevronTexaco
(CVX – Nyse), il cui rating e’ stato rivisto al rialzo dalla banca d’affari J.P. Morgan.

Da segnalare

Non si arresta la corsa al ribasso del dollaro nei confronti dell’euro . Complice il dato sconfortante sul deficit della bilancia commerciale Usa in aprile, la moneta europea e’ arrivata a toccare quota 0,9644 centesimi di dollaro.

Alla fine anche il piccolo Uruguay ha dovuto cedere. Dopo mesi di sofferenze sul fronte economico, il Paese vicino di casa di Argentina e Brasile ha dovuto accettare di lasciare libero il cambio della propria moneta verso le altre valute. Sul fronte internazionale si e’ messa in evidenza anche la decisione dell’agenzia di rating Moody’s di tagliare l’outlook del Brasile.

I prezzi del petrolio hanno registrato una forte crescita al New York Mercantile Exchange sull’onda dell’aggravarsi della situazione mediorientale.
La prossima riunione dell’OPEC e’ fissata per la prossima settimana. Il cartello non dovrebbe intervenire sulla produzione.

Macroeconomia

Il deficit della bilancia commerciale di aprile ha registrato una forte crescita attestandosi a quota $35,9 miliardi, contro le attese di $33 miliardi.

I sussidi di disoccupazione settimanali sono diminuiti di 2.000 unita’, a quota 393.000 mentre il mercato aspettava un dato a 390.000.

Positivo, ma accolto con indifferenza dal mercato, il Superindice economico di maggio, cresciuto dello 0,4% a quota 112,2.

Il ‘Philadelphia Fed Index’ di giugno si e’ si e’ attestato a quota 22,2, contro le stime di 10,5.

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