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WALL STREET CAUTA IN ATTESA DELLE PRESIDENZIALI

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Mentre cresce l’attesa per l’esito delle elezioni presidenziali, i listini americani sono risultati particolarmente volatili, impegnati ad attraversare piu’ volte la linea della parita’ prima di chiudere la seduta contrastati. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.06% a 9319, l’S&P500 lo 0.25% a 966, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.31% a 1726. A mettere pressione ai listini sono stati i deludenti dati macroeconomici e le deboli vendite di auto che hanno sostanzialmente confermato lo stato di recessione per l’economia americana.

L’atteggiamento degli operatori e’ stato comunque per gran parte della seduta improntato alla cautela. Il mercato aspetta l’esito della corsa alla Casa Bianca, ormai alle ultime ore con i sondaggi che danno il senatore democratico Barack Obama in vantaggio rispetto al leader repubblicano John McCain. Il risultato non dovrebbe incidere in nessun caso sui prezzi di borsa, condizionati in questo momento dall’economia reale; gli analisti escludono pertanto una violenta reazione dei listini nei prossimi giorni indipendentemente dal vincitore.

John Dorfman, portfolio manager di Dorfman Value Fund, nota che gli anni delle elezioni presidenziali tendono ad essere forti in termini di performance dei mercati, e cio’ non esclude che non si possa assistere ad un rally di fine anno. “Penso che siamo vicini ad un punto di bottom e una volta risolta la questione elettorali ci sara’ ampio spazio per un buon recupero dei listini” ha commentato Dorfman.

Continuano a preoccupare intanto le condizioni macroeconomiche. Nel mese di ottobre l’indice ISM manifatturiero e’ sceso a 38.9 punti dai 43.5 di settembre, minimo degli ultimi 26 anni, attestandosi ad un livello inferiore al consensus (42), mentre la spesa per le costruzioni ha subito una flessione dello 0.3%, riuscendo comunque a battere le attese degli analisti che erano per una contrazione maggiore (-0.8%).

Deboli anche i dati sulle vendite di automobili. Ford Motor ha annunciato un calo del 30%, -23% per la giapponese Toyota, il colosso General Moros ha riportato un ribasso ‘monstre’ del 45%. Gli esperti del settore hanno affermato che la diminuita fiducia sulle prospettive economiche e le restrizioni sulla concessione dei prestiti hanno tenuto lontani i clienti dagli showroom delle aziende.

Paul Nolte, responsabile degli investimenti di Hinsdale Associate nota che “l’industria finanziaria si sta sbloccando, ma purtroppo continueremo ad assistere a numeri trimestrali e aggiornamenti macroeconomici non particolarmente esaltanti per almeno i prossimi 6 mesi”. Ottobre si e’ chiuso con la peggiore perfomance degli ultimi 21 anni, nononstante la brillante performance dell’ultima settimana aveva permesso ai listini di ridurre sensibilmente le perdite.

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A livello societario, Goodyear ha riportato un calo dei profitti ma ha battuto comunque le attese, subito dopo la chiusura delle borse saranno Mastercard e Cisco System, tra le altre, a diffondere i numeri fiscali. Piu’ della meta’ (59%) delle societa’ facenti parte dell’S&P500 ha diffuso i risultati trimestrali fino ad oggi: le stime prevedono ancora un calo medio dei profitti pari al 23.8% negli ultimi 3 mesi.

Buone notizie per Wal-Mart, promossa da JP Morgan, male invece Boeing, inserita nella “Sell List” di Goldman. Vendite sul colosso dell’entertainment Walt Disney, sceso di oltre il 3% dopo l’allarme lanciato dalla banca Merrill Lynch sui profitti dell’azienda citando l’impatto del rallentamento economico sui parchi tematici e gli introiti televisivi. Sell-off su VeraSun Energy, il cui titolo gia’ trattava sotto la soglia di $1, dopo aver annunciato l’ingresso nella fase di amministrazione controllata (Chapter 11).

Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna dicembre sono arretrati di $3.9 a $63.91 al barile. Sul valutario, in calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2648. In progresso l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato $8.60 a $726.80 l’oncia. Avanzano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.90% dal 3.97% di venerdi’.

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