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WALL STREET CANCELLA I GUADAGNI, GIU’ I FINANZIARI

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I listini americani bruciano i guadagni a meta’ strada di una seduta caratterizzata dall’andamento altalenante dei finanziari, afflitti dai persistenti timori sul settore. Bank of America si prepara a chiudere l’ennesima giornata in profondo rosso dopo aver annunciato la prima perdita degli ultimi 17 anni.

Si placa nel frattempo l’entusiasmo suscitato dalle notizie giunte da Washington riguardanti il nuovo piano del governo a sostengo dei colossi bancari in difficolta’, che solo temporaneamente ha dato slancio ai titoli finanziari, risvegliando l’ottimismo sulle prospettive economiche Usa.

Da Washington fanno sapere che Bank of America ricevera’ un investimento diretto del valore di $20 miliardi a cui vanno aggiunte garanzie per la protezione di asset per un valore complessivo di $118 mld. Simile mossa anche su Citigroup, che potra’ contare sulla protezione dei propri asset fino ad un valore di $301 miliardi. I due titoli sono schizzati al rialzo nel preborsa, ma poi hanno virato in rosso sulla persistenza dei timori sul comparto. Contribuisce al calo del settore finanziario anche la performance sottotono di JP Morgan (-14% con volumi gia’ superiori a quelli di un’intera seduta), appesantita dal taglio di target price di Ubs.

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Dati contrastanti sul fronte macro, con i prezzi al consumo che a dicembre sono scesi dello 0.7%, in misura leggermente inferiore al consensus, mentre la produzione industriale ha evidenziato un calo due volte superiore del previsto nell’ultimo mese. Sorprende invece in positivo il dato sulla fiducia dei consumatori stilato dall’Universita’ Michigan, che risulta migliore
delle attese degli economisti.

Tra gli altri titoli, prosegue in lieve progresso Intel dopo aver riportato nell’after hour di ieri sera un calo del 90% dei profitti, in linea con le attese. Data la forte incertezza che continua ad interessare il comparto dei chip, e l’economia piu’ in generale, il gruppo non ha offerto alcune stime sui risultati dell’anno in corso.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, si arresta la momentanea corsa del petrolio, che scivola sotto $35 dollari il barile. A meta’ giornata i futures con consegna febbraio sono un ribasso di $1.92 a $34.72 al barile. Sul valutario, la moneta unica conferma i rialzi nei confronti del dollaro e al momento quota $1.3253. Amplia i guadagni l’oro a $834.90 l’oncia (+$23.60). Riacquistano forza i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni arretra al 2.270%.