Apertura in buon rialzo per gli indici americani. Gran parte dei titoli del settore finanziario sono in progresso in seguito all’accordo di merger tra Wachovia e Wells Fargo. Gli operatori non sembrano aver dato particolare peso al brutto dato sull’occupazione, probabilmente ampiamente atteso date le attuali condizioni economiche.
L’aggiornamento sul mercato del lavoro non fa altro che confermare lo scenario di debolezza dell’economia a stelle e strisce. Mel mese di settembre sono stati persi 159 mila posti, piu’ di quanto stimato dagli economisti, segnando il peggior calo dal 2003. Gia’ nei giorni scorsi erano emersi segnali di deterioramento dal settore, con l’aumento delle richieste di sussidio e il calo dell’occupazione anche nel settore privato.
C’e’ ora grande attesa tra gli investitori per il voto della Camera Usa sul piano di salvataggio da $700 miliardi gia’ respinto una prima volta, ma ampiamente approvato dal Senato.
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A livello societario, buone notizie per la banca Wachovia. Il titolo e’ schizzato del 74% a $6.81, nel preborsa grazie all’offerta di acquisto di Wells Fargo, nettamente superiore a quella avanzata la scorsa settimana da Citigroup. Grazie ad un’operazione da $15.1 miliardi (che tra l’altro non richiedera’ il supporto della FDIC com’era invece per Citi), Wells Fargo rilevera’ le azioni WB ad un valore di $7 per share (l’ultimo prezzo di chiusura era pari a $3.91). Nel preborsa il titolo Wells Fargo guadagna il 5.35%, l’azione Citi arretra di oltre il 13%.
Tra gli altri titoli del comparto, sale del 5% Bank of America, Morgan Stanley segna +6.16%. Nel settore assicurativo avanza +9.25% il gruppo assicurativo America International Group: il management terra’ una conferenza in giornata in cui verranno illustrate le nuove strategie e verranno forniti dettagli sulla vendita di alcuni business. In lieve flessione la banca svizzera UBS dopo aver annunciato un taglio della forza lavoro per 2000 posti nelle divisioni commodity e strumenti di debito.
Sugli altri mercati, e’ in lieve calo il petrolio: i futures con consegna novembre segnano un ribasso di $0.26 a $93.71 al barile. Sul valutario, l’euro e’ ancora in calo rispetto al dollaro a quota 1.3739. In flessione l’oro a $839.20 l’oncia (-$5.100). In lieve progresso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6310%.
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