Dopo le batoste al ribasso su tutte le borse del mondo, avvio positivo per la piazza americana (controlla la performance in tempo reale). Secondo gli operatori piu’ attenti, gli acquisti sono partito perche’ comincia a fare effetto il piano di salvataggio e di stabilizzazione del governo Usa, da oggi infatti la Fed ha dato il via al riacquisto delle commercial paper.
C’e’ poi un continuo sforzo a livello internazionale per tenere sotto controllo una situazione che non puo’ rischiare di sfuggire di mano. I Paesi del G-7 potrebbero intervenire per fermare il fortssimo apprezzamento dello yen (ai massimi di 13 anni, mentre la borsa di Tokyo e’ a minimi di 26 anni) nei confronti delle principali valute. Il dollaro e’ scambiato in mattinata a 93.48 contro la moneta giapponese, pochi giorni prima dell’incontro della Fed per cui e’ previsto un ulteriore taglio ai tassi d’interesse (non inferiore allo 0.50%).
Persistono comunque timori sullo stato dell’economia e sulla stabilita’ finanziaria a livello mondiale: il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato un piano di salvataggio per Ucraina e Ungheria, la Corea del Sud ha effettuato un taglio del costo del denaro pari a 75 punti base, il Kuwait e’ stato costretto a salvare una banca durante il weekend.
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Negli Usa e’ presente un unico aggiornamento macroeconomico, relativo alle vendite di case nuove. La scorsa settimana la compravendita di case esistenti aveva offerto alcuni segnali incoraggianti, risultando in rialzo sia su base mensile che su quella annuale.
Sul fronte societario, riflettori puntati sul comparto finanziario dopo un articolo apparso sul Wall Street Journal incentrato sulla possibile fusione
dei due colossi bancari Goldman Sachs e Citigroup. Nel comparto dell’auto, prosegue il tam-tam sull’opportunita’ di un merger tra General Motors e Chrysler. Altre voci riportano di una possibile cessione di Volvo da parte del gruppo Ford. Su lato degli utili aziendali, bene Verizon: il gruppo telecom ha comunicato profitti in rialzo del 31% su un aumento dei ricavi pari al 4%, rispettando le attese degli analisti.
Sugli altri mercati, ancora in calo il petrolio: i futures con consegna dicembre sono in ribasso di $1.63 a $62.52 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in calo nei confronti del dollaro a quota 1.2418. In ribasso l’oro a $723.10 l’oncia (-$7.20). Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.65%.
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